Vietnam: cosa vedere? Vi proponiamo 5 destinazioni “off the beaten path” gemelle che si trovano nei pressi di 5 mete “istituzionali” in Vietnam. Buona lettura!
Il Vietnam è un paese incredibile: cosa vedere se lo si visita? Una varietà di ambienti naturali, di popoli e di tradizioni molto diverse tra loro, panorami mozzafiato, un mare perlopiù incontaminato, montagne, giungle e chi più ne ha più ne metta. Negli ultimi anni, complice la crescita economica e quella “resilienza” tipica dei vietnamiti che gli permette di risolvere qualsiasi problematica e di saper costruire e condividere, il Vietnam è uscito in splendida forma sia dagli anni bui post-bellici sia dalla crisi finanziaria asiatica di fine anni 90 e si è distinto come una delle mete più in voga di tutto il sud-est asiatico.
Questo ha significato negli ultimi anni un turismo massivo che, se da un lato è fonte di reddito e di ulteriore crescita economica, dall’altro rischia di cambiare completamente aspetto alla quotidianità e al modo di vivere dei locali. I vietnamiti, saggi e preparati, hanno così creato una serie di circuiti turistici ben rodati nel quale deviare il traffico dei turisti. Stiamo parlando di Sa Pa, Halong Bay, i Mekong Tour e le altre celeberrime mete istituzionali del Vietnam che tutti conosciamo bene.
Tutto bene e complimenti alla infrastruttura turistica vietnamita! Se non che, ad alcuni, avere delle esperienze che coinvolgano i locali e che diano la possibilità di conoscere più da vicino la complessità, le difficoltà e la meraviglia di questo paese può far piacere. Siete fortunati! Ognuna delle nostre 5 mete “off the beaten path” è in gran parte equivalente al suo fratellone più celebre dal punto di vista naturalistico o architettonico e si trova persino nei pressi. Premettiamo che le mete “off the beaten path” sono, per definizione, tendenzialmente più difficili da raggiungere, a volte più costose (ma non è questo il caso), meno “comode” e a volte meno wow (ma non è questo il caso). Verrete però ripagati con sorrisi sinceri, stupore e scoperte inaspettate. A voi la scelta se continuare su sentieri battuti o meno battuti, se la seconda chance pensate possa ingolosirvi… continuate la lettura!
Ha Giang invece di Sa Pa
Non abbiamo informazioni di prima mano su Sa Pa perchè non ci siamo stati ma abbiamo numerose fonti più o meno autorevoli (amici, conoscenti, viaggiatori incrociati) che ci hanno dato una idea abbastanza precisa di Sa Pa: un posto meraviglioso e incantato in parte “seccato” da logiche economiche legate al turismo.
Abbiamo un’alternativa che stupefacente è dire poco: la provincia di Ha Giang è uno dei posti più mozzafiato che abbiamo mai visto, tanto che vale la pena dedicargli un post intero dove vi mostriamo l’itinerario consigliato (con mappa inclusa) e alcune foto dei paesaggi mozzafiato, oltre a darvi qualche consiglio pratico su come arrivare e dove dormire.
Cai Rong (la baia di Bai Tu Long e l’isola di Quan Lan) invece di Ha Long (la baia di Ha long e l’isola di Cat Ba)
Come per Sa Pa, è difficile arrivare ad Ha Noi e non notare le centinaia di insegne che pubblicizzano tour di breve durata verso Halong Bay, sembra quasi che non ci sia altro posto da vedere in Vietnam. Allo stesso tempo sembra non ci sia altro modo di farlo se non quello previsto da loro: un pacchetto di uno o due giorni all-inclusive con un itinerario ben poco flessibile, scarrozzati da navi da crociera ispirate alle barche antiche. Non è il nostro stile, e quindi abbiamo provato a cercare qualcosa di simile ma che garantisse maggior libertà: si è aperto un mondo. Per prima cosa, abbiamo subito scoperto che la selva di faraglioni sul mare tipica di Ha long in realtà si estende per decine e decine di chilometri e che poco più avanti di Halong Bay, la baia è chiamata Bai Tu Long.
La seconda cosa che abbiamo scoperto è che si può giungere a Bai Tu Long in maniera del tutto autonoma, facendo un pò di attenzione durante il tragitto e con un pizzico di spirito di adattamento. Oltre a risparmiare il pacchetto (il cui era costo era doppio di Halong Bay perchè l’itinerario è meno conosciuto e quindi più esclusivo), era proprio l’avventura di cui avevamo bisogno.
Vi spieghiamo anche esattamente come arrivare qui:
Da Ha noi, prendete al mattino il treno per Hai Phong (la prima sorpresa: una città tranquilla con un bel mood) che dura circa 2:30 h. Bisogna poi dirigersi verso la stazione dei bus di Haiphong, una camminata che richiede circa 15 minuti e prendere il primo bus con destinazione Mong Cai, scendendo a Cua Ong (durata 2 ore circa). Dalla stessa fermata bisogna prendere il primo bus locale per Cai Rong (durata 15 minuti). A Cai Rong vi attende la prima di una lunga serie di emozioni: un piccolo paese con un porticciolo da cartolina dove sono attraccate centinaia di barche da pesca tra torreggianti rupi che emergono dal mare. Potete passare una notte a Cai Rong e la mattina seguente prendere il primo traghetto per l’isola di Quan Lan.
Raccomandiamo di prendere il traghetto lento perchè uno degli spettacoli principali è proprio l’attraversamento della baia di Bai Tu Long tra isole e pareti rocciose. Noi abbiamo anche avuto la fortuna di poter osservare un servizio fotografico matrimoniale vietnamita girato in navigazione (lo raccontiamo qui ).
L’isola di Quan Lan è un paradiso di relax dedito solamente al turismo locale che si svolge solitamente a Giugno. Nel resto dell’anno le sue spiagge giganti sono deserte e incontaminate, sembra quasi di stare ai caraibi.
Dopo qualche giorno di relax, potete quindi concludere il loop, ripartendo da Quan Lan con un traghetto destinazione Halong. Questa volta attraverserete la celeberrima baia di Halong con un mezzo economico e confortevole. Un volta attraccati ad Halong, dirigetevi verso la stazione dei bus e prendete il primo bus che vi porterà di nuovo ad Hanoi.
Ben Tre invece dei Mekong delta tour
Se Sa Pa e Ha Long Bay sono i leitmotiv di Ha Noi, il tour organizzato in 1/2 giorni del delta del Mekong è il classicone di Ho Chi Minh. Molti pensano che il sud non valga la pena di essere visto ma… niente di più sbagliato! Basta semplicemente dedicargli il giusto tempo perchè il mood lento e placido del delta del Mekong non può essere goduto appieno con una spedizione lampo da Ho Chi Minh City. L’ideale è, nuovamente, giungere alle porte del delta con un bus, ad esempio a Ben Tre e da qui noleggiare una moto e dedicare almeno 4 giorni alla visita di posti come Vinh Long, Tra Vinh, Can Tho e Chau Doc (e tanti altri più sconosciuti ma altrettanto affascinanti).
Ma se non ve la sentite di girare in moto o semplicemente volete fare poca fatica, c’è un posto che può riassumere tutte le caratteristiche di pacifica tropicalità del Mekong: Ben Tre. Per raggiungerlo basta prendere un bus di 2 ore da Ho Chi Minh City. Ben Tre è un piccolo villaggio annidato tra i bracci del Mekong immerso nella giungla Vietnamita tra palme da cocco e centinaia di languidi canali, un paradiso lussureggiante.
Abbiamo dedicato un intero post a questo nostro Presidio Slow Travel e lo trovate qui.
Invece se volete saperne di più sulla nostra personale esperienza a Ben Tre, cliccate qui.
Kon Tum invece di Da Lat
C’è un buco nero nella regione centro-meridionale interna del Vietnam, tra Ho Chi Minh e Hoi An, che quasi tutti trascurano: i motociclisti dei grand-tour preferiscono spesso attraversare quel tratto lungo la costa verso Nha Trang, chi visita il Sud di solito parte da Ho Chi Minh per poi saltare direttamente in Cambogia, chi visita il nord parte da Hoi An e comincia a salire. I pochi che decidono di affrontare l’entroterra, preferiscono fare una sosta a Da Lat o Buon Ma Thuot.
Eppure da quelle parti c’è un posto magico che pochi conoscono ed è una delle sorprese più incredibili che il vietnam ci ha riservato durante il nostro viaggio: Kon Tum. Per arrivarci potete prendere un bus notturno sia da Ho Chi Minh (se venite da sud), sia da Da Nang (se venite da nord), sono circa 10/12 ore in entrambe le direzioni. Il paese di Kon Tum è una cittadina media abbastanza agiata con un clima fresco, ma sono i suoi dintorni ad essere sorprendenti: appena si esce le colline assumono dei colori incredibilmente intensi che sembra di stare in Africa, il terreno è rosso fuoco e il verde smeraldo è quasi accecante. Ci troviamo nell’entroterra profondo di questo paese nell’angolo dove Vietnam, Cambogia e Laos si incontrano. Qui vivono, in incantevoli villaggi di palafitte di legno, i popoli di etnia bahnar e jarai secondo le loro regole e le loro tradizioni.
Le escursioni fuori Kon Tum sono uno dei casi in cui, secondo noi, la guida è imprescindibile. Per due motivi: il primo è che a Kon Tum si trova una piccola agenzia che organizza tour ai villaggi delle minoranze etniche e che è una bomba: la Highland Eco Tours. Mr. Huynh e i suoi fidi aiutanti sono persone fantastiche e possono veramente farvi cambiare la percezione di questo paese. Il secondo motivo è che approfondire la conoscenza dei culti (cristiani e animisti), del rapporto con la natura e della vita sociale di questi popoli, completamente avulsi dal resto della società urbanizzata e (in parte) globalizzata, non è assolutamente semplice, anzi è un’ impresa quasi impossibile senza una guida del posto.
Se siete curiosi di sapere che cosa abbiamo fatto a Kon Tum, cliccate qui.
Phong Dien Floating Market invece di Cai Rang Floating Market (a Can Tho)
I floating market sono una delle più grandi mistificazioni contemporanee del sud-est asiatico: quelli che una volta erano il centro della attività commerciali dei villaggi fluviali e dove il popolo si incontrava per scambiare merci, per mangiare e per condividere la quotidianità sono diventati i luna park preferiti dal turismo occidentale (e non solo). Nei grandi floating market della Thailandia e del Vietnam oramai le reali attività di scambio sono una manciata, per il resto un nutrito pubblico di stranieri che indossano life jacket color evidenziatore su barconi a motore (mancano solo i pop corn) gira come mosche attorno a quattro canoe che mettono in piedi la messinscena. Business is business.
Noi però, almeno per quanto riguarda la famosa area fluviale di Can Tho, possiamo darvi qualche suggerimento: il primo è quello di preferire il mercato di Phong Dien rispetto a quello di Cai Rang. Anche se il secondo gode di grande fama ed è un mercato enorme e storico, sarà il primo, un piccolo e intimo gioiello, a darvi le soddisfazioni maggiori. Cai Rang prevede l’impiego di barche a motore ed è costellato di barconi rumorosi strapieni di turisti affamati di scatti sensazionali. A Phong Dien invece canoe e barchette a remi si scambiano ancora le merci, i turisti sono pochi (non più di una decina ogni giorno) e il tutto si svolge in un clima sereno e delizioso.
Il secondo consiglio è quello di vedere il mercato di Phong Dien in autonomia senza l’ausilio di pacchetti da 4 o 8 ore delle agenzie locali o peggio di Ho Chi Minh. Come? semplice: recandovi sul posto e chiedendo di essere portati a bordo della barca di qualche locale, contrattando una cifra per il tour del mercato. Niente paura, saranno i locali stessi quasi sicuramente a fare la prima mossa e a chiedervi se volete salire a bordo di una delle loro canoe. Con un pò di rischio e di avventura avrete un’ esperienza davvero unica. Di solito i simpatici barcaioli che vi ospiteranno a bordo non solo vi faranno fare il giro del floating market ma prolungheranno il giro lungo l’incredibile e fitta rete di canali che circonda Can Tho ad una cifra assolutamente abbordabile. Attenzione perchè il floating market comincia prestissimo all’alba per sfruttare le ore fresche del mattino, quindi raccomando di mettere la sveglia tra le 4:30 e le 5.
Qui trovate la nostra magica esperienza a Can Tho e Phong Dien.
Volete saperne di più su questo paese?
Qui vi parliamo del delizioso cibo che abbiamo assaggiato in Vietnam!
4 commenti
Davvero interessanti le alternative che avete provato e articolo davvero ben scritto. Se dovessi tornare in Vietnam (Paese che mi ha piacelvomente colpito oltre le mie aspettative) terrò da conto le vostre preziose informazioni. Grazie per la condivisione.
Ciao Alice, benvenuta anche qui! 😉
Ci fa sempre piacere sapere se i consigli sono utili ad altri viaggiatori. Anche noi siamo rimasti piacevolmente stupiti dal Vietnam sotto molti aspetti. Crediamo anche che sia un paese che più di altri ha saputo sviluppare il turismo senza che i suoi locali perdessero la loro anima per fare questo, magari ci sbagliamo ma questa è stata la nostra percezione. Mi dicono che nonostante il tempo passato non sia moltissimo, è cambiato ancora. Se andrai e visiterai qualcuno di questi luoghi facci poi sapere quale è stata la tua sensazione. Un abbraccio A&U
Ciao, grazie per aver condiviso tante informazioni interessanti! Col mio compagno stiamo organizzando un viaggio di 15 giorni in Vietnam a Natale e il vostro blog ci sta dando molti ottimi spunti.
Domanda: come avete raggiunto Kon Tum? Mi pare di capire che il bus notturno da Da Nang (arriviamo da nord) sia l’unica opzione, ma ho letto che le strade della zona possono essere piuttosto pericolose…
Grazie per eventuali consigli e complimenti per il blog! Paola
Ciao Paola, grazie per il tuo commento. Siamo sempre davvero contenti quando i nostri post sono utili a chi li legge. Per raggiungere Kon Tum avevamo preso un bus notturno da Da Nang. Sulla sicurezza delle strade non ti sappiamo dare un giudizio, e ad ogni modo sono passati diversi anni dal 2018 e la situazione oggi potrebbe essere diversa da quella di allora. Viaggiare su ruote presenta sempre dei rischi, in qualsiasi paese del mondo. Se hai altri dubbi, rispondiamo con piacere qui o sugli altri canali (su Instagram siamo molto veloci). Siamo comunque certi che il vostro viaggio non deludera’!