[Days #38 to #40] Can Tho: soddisfazione sul Mekong
Can Tho è il centro economico e culturale del Delta del Mekong. A prima vista sembra il lungomare di Fano con le sue case cubiche dai colori tenui. In realtà offre tantissimo in termini di vitalità, natura e people watching.
La soddisfazione a volte consiste nel riuscire a fare le cose da soli, come la nostra visita al Floating Market di Phong Dien vicino Can tho. I floating market sono dei pittoreschi mercati galleggianti dove i locali si scambiano le merci da una barca (usualmente a remi) all’altra. Sono tradizioni uniche che vanno avanti da secoli. Di solito i turisti vanno al floating market di Cai Rang in gruppo su dei barconi a motore, accompagnati da guide di un tour operator locale, e osservano le attività del mercato.
Noi invece abbiamo deciso -con il nostro scooter- di dirigerci verso il fratellino del grande mercato, il più autentico Phong Dien e di tentare la fortuna cercando sul posto una barchetta che ci portasse. Ci siamo alzati alle 5 perché il mercato più autentico si svolge la mattina presto, e fare questo ci ha permesso di scoprire la vita brulicante della cittadina in questo orario anomalo: i canali del Mekong all’alba sono spettacolari, li attraversa una nebbia leggera e appena il sole sorge svela dal buio la fitta vegetazione. Eravamo già contenti così senza aver visto il mercato quando un signore sorridente ci ferma in mezzo alla strada e ci chiede se vogliamo salire a bordo della sua barchetta a remi per vedere il mercato ad un prezzo minimo.
Il mercato di Phong Dien sarà pure piccolo ma è estremamente gratificante: non ci sono barche a motore e i turisti si contano sulle dita di una mano, una signora su una barchina di legno si avvicina alla nostra e ci chiede se vogliamo una zuppa, giusto il tempo per fare colazione! La prima zuppa comprata agganciando una barca a remi 😁 Ma il tour non finisce qui: il nostro simpatico barcaiolo ci porta a spasso per i canali del Mekong tra signore che lavano a mano i panni lungo il fiume e barcaioli che scaricano i loro acquisti dal mercato. Se il Mekong già ci aveva convinto, ora faremo fatica ad abbandonarlo!
Mentre ripartivamo tutti soddisfatti da Can Tho alla volta di Chau Doc, per strada, ha colpito la nostra attenzione un carretto coloratissimo e chiassoso dal quale venivano lanciati dei foglietti dorati e delle finte banconote. Al suo interno una cassa acustica e una dozzina di persone sorridenti, sembrava un carro pubblicitario o di carnevale. La curiosità ci ha fatto avvicinare ulteriormente al carro mentre viaggiavamo spediti, siamo così riusciti a scorgere… una bara!
Ebbene si, quello a cui stavamo dando la caccia era un funerale buddista vietnamita. La curiosità immane e la possibilità di fare slowtravel ci ha convinto ad abbandonare momentaneamente la nostra meta per inseguire il carro: solo a quel punto ci siamo accorti che le persone a bordo dei motorini (molti recanti in mano bastoncini di incenso) e quelle sedute in corriera intorno a noi erano i partecipanti al funerale! Una volta arrivati al cimitero, prima in maniera cheta, poi con più sicurezza dopo essere stati invitati ad entrare, ci decidiamo a presenziare alla cerimonia. Che dire? Il funerale buddista vietnamita è una festa: certo qualche lacrima da parte dei parenti più stretti l’abbiamo vista ma per il resto si mangia (anche a noi hanno offerto un panino e dell’acqua), c’è tanta musica, si chiacchiera amabilmente e, non solo è concesso, ma è opportuno fare foto! Praticamente come un matrimonio da noi. Il momento più toccante è quello della cremazione in cui gli astanti danno l ultimo saluto alla salma prima che il forno faccia il suo dovere mentre in sottofondo passano una musica swingata che sembra “Life in a glasshouse” dei Radiohead.
Per Urbo non ci sono dubbi: il suo funerale dovrà essere in stile buddista vietnamita.
Terminata la cerimonia ci siamo diretti verso Chau Doc, al confine con la Cambogia, metà di pellegrinaggi buddisti grazie al Nui Sam, colle sacro, unico rilievo in un mare di verdi risaie. Sul fiume la città moderna si contrappone ai villaggi dei pescatori con le loro casette sulle palafitte. Ci siamo inoltrati in uno di questi villaggi che, di primo acchito, sembrano sospesi in un’altra dimensione, fatta d’acqua. Abbiamo passato il tramonto a chiacchierare a colpi di gesti e Google translate in un bar palafitta con due locali molto simpatici. Degna conclusione di una risalita del Mekong che ha superato ogni aspettativa.
6 commenti
Ciao. Comincio con le domande: 🙂
Da Saigon al Delta del Mekong che mezzi avete utilizzato? Quanti giorni per vedere Ben Tre, Tra Vinh, Can Tho e Chau Doc?
Mi piaceva capire anche come raggiungere la Foresta Xeo Quyt ma ho visto poco…
Ci aiutate?
Ciao Lisa, ti rispondo a tutto qui. Da Saigon a Ben Tre abbiamo preso un bus locale, che arriva un po’ fuori dal centro di Ben Tre. A Ben Tre abbiamo soggiornato una notte, e quel giorno abbiamo fatto un giro in bici con le bici fornite dalla guesthouse e abbiamo affittato il motorino. Da Ben Tre siamo arrivati a Chau Doc con il motorino e siamo tornati indietro per la stessa strada (non esattamente razionale, ma ci ha garantito tanta libertà che per noi è la cosa più importante). Abbiamo citato il rent – dovrebbe chiamarsi Mr. Bike Ben Tre se non erro – in uno dei post sul Vietnam. Per quanto riguarda la foresta Xeo Quyt, non la conoscevamo; non vi vogliamo dare informazioni sbagliate, ma per esperienza tutto quello che fanno i tour, con l’aiuto di un motorino e cercando delle guide direttamente in location di solito si può fare (vedo comunque che spesso è inserita nei tour). Vi consigliamo di dare un occhio alla guesthouse dove abbiamo dormito noi a Ben Tre che era spettacolare e in mezzo alla foresta (oltre a offrire le bici gratis) e di non perdervi la chicca religiosa del Vietnam: il codaismo! Per il resto, si mangia bene ovunque e con un motorino tutto diventa più interessante (perchè si può improvvisare). Fateci sapere se vi servono altre info!
Ciao ragazzi e complimenti per il vostro blog: il vostro modo di viaggiare, sempre alla ricerca di luoghi fuori dal marasma , é sicuramente quello piú soddisfacente.
Avrei una domanda , non strettamente legata all’area di Can Tho , ma al Vietnam in generale:
sia io che la mia compagna siamo vegetariani; secondo la vostra esperienza in questo meraviglioso paese, ci sono alternative valide oppure faremmo fatica? siamo entrambi amanti della cucina vietnamita e piú in generale asiatica, ma in chiave vegetariana, quindi non siamo chiaramente alla ricerca della pasta al pomodoro lol.
Immagino che alternative vegetariane nelle grandi città non siano un problema, ma per quanto riguarda aree piú piccole e meno sviluppate turisticamente non sappiamo.
grazie anticipatamente, non smettete di postare perchè siete bravi!
Roberto
Ciao Roberto,
grazie per quello che hai scritto! Ci fa piacere che apprezzi la nostra etica di viaggio e terremo duro: proveremo a continuare a raccontare il mondo dal nostro personale punto di vista, provando a far ragionare i viaggiatori sul loro grande privilegio e l’impatto che hanno sui paesi che visitano.
Per quanto riguarda la tua domanda, non siamo preparatissimi in quanto siamo “onnivori” se così si può dire. Per questo non ci siamo messi alla ricerca di piatti prettamente vegetariani in Vietnam. Sicuramente troverete una profusione di frutta esotica che potrebbe farvi perdere la testa per varietà e gusti, su questo non abbiamo dubbi. Per quanto riguarda il resto dei pasti, sebbene si trovino piatti a base di diverse verdure, temo che questo vi limiti molto nella scelta (specialmente fuori dalle grandi città) perché temo che la cucina vietnamita si basi molto sulla componente carne (anche carni che noi occidentali non ci azzarderemo mai a mangiare). Magari se vi va, potrete raccontarci la vostra avventura da food scouter vegetariani in Vietnam in un post qui sul blog una volta tornati! 😉 Su qualsiasi altro dubbio, speriamo di poter essere più utili!
Ciao
Volevo chiedervi per il motorino avete fatto un assicurazione? Avevate patente internazionale e il visto x 3 mesi? O la polizia non c’è e non controlla?
Il motorino si deve sempre riconsegnarlo nello stesso posto?
Grazie mille
Cri
Ciao Cristina! Il motorino ce lo ha portato la compagnia direttamente nella nostra guesthouse, e ugualmente sono venuti a riprenderlo. Abbiamo fatto l’e-visa https://wearelocalnomads.com/visto-per-il-vietnam-evisa/ che dura un mese circa.
Per quanto riguarda l’assicurazione sanitaria di viaggio, ne avevamo una della durata di anno. Non abbiamo la patente internazionale, ma nessuno ci ha mai chiesto nulla in merito.