Cosa vedere in Kirghizistan e come organizzare il viaggio? Queste sono le domande più comuni su questo paese che ci vengono poste. Il Kirghizistan è un paese perfetto per gli amanti delle montagne e delle culture che affondano le radici nella storia, ed è anche un luogo in cui i viaggiatori indipendenti possono organizzare il loro viaggio in autonomia e sbizzarrirsi in qualche off the beaten path. Ma passiamo al vademecum che abbiamo stilato per te:
1. Il Kirghizistan è un paese sicuro?
Assolutamente si. Secondo noi il Kirghizistan è sicuro dal punto di vista politico (le ultime sommosse risalgono al 2010), del terrorismo (non si sono verificati atti terroristici di matrice islamica qui) e anche della microcriminalità. Abbiamo conosciuto anche tante viaggiatrici (in modo particolare autostoppiste e cicloturiste) che si sono mosse da sole senza problemi in questo territorio.
2. Serve un visto per visitare il Kirghizistan?
Qui per gli italiani non è richiesto alcun visto per poter visitare il paese. Basta il passaporto con validità residua di almeno 3 mesi dalla data in cui entrerai nel Paese. La durata del soggiorno non può superare i 60 giorni.
3. Valuta, cambio e bancomat: tutto quello che dovete sapere prima del vostro viaggio in Kirghizistan
La valuta utilizzata in Kirghizistan è il Som Kirghizo e 1 € equivale a circa 80 som kirghizi (ma per il cambio aggiornato, controllate qui: cambio EUR-KGS) . In Kirghizistan è sempre consigliabile aver con se’ del contante perchè sono pochi i negozi e gli hotel che accettano pagamenti con carta di credito.
Come in molti paesi al di fuori dall’Europa, è più conveniente cambiare gli Euro contanti in valuta locale Som piuttosto che ritirare agli ATM. Se la durata del viaggio nel paese è di un paio di settimane, è quindi consigliabile portare dall’Italia il contante in euro (o ancora meglio in dollari) sufficiente per la permanenza. Questo non perchè non si riesca a ritirare dagli ATM, ma solo per toglierti il pensiero di non riuscire a ritirare (o il pensiero che la tua banca stia ponendo commissioni altissime per il ritiro).
Ad ogni modo, sebbene si tenda a pensare a questo paese solo in termini di ambienti naturali intonsi e arcaiche tradizioni nomadi, il Kirghizistan (insieme al Kazakistan) è uno dei paesi in cui è più facile trovare ATM con i quali ritirare contante grazie a carte di credito internazionali VISA e Mastercard, e uno di quelli con le commissioni piuttosto basse da parte delle banche locali (talvolta addirittura nulle).
Ti consigliamo comunque di controllare che la tua banca non ponga commissioni sui ritiri all’estero e, se così fosse, ti suggeriamo di procurarti una carta di credito che ti faccia risparmiare almeno su questo. Noi abbiamo sempre Revolut durante il nostro lungo viaggio (i primi 200 € non prevedono commissioni, poi la commissione è del 2%) e ci siamo trovati molto bene.
PRO TIP:
A questo link trovi un’utile lista aggiornata dagli utenti della community Revolut per capire dove ritirare senza commissioni da parte delle banche locali all’estero.
4. SIM e telefonia in Kirghizistan
In viaggio noi tendiamo a non utilizzare molto internet, ma a volte può risultare molto utile avere una connessione e un numero locale per consultare mappe e telefonare agli host couchsurfing e agli hotel. Le SIM sono così economiche e facili da comprare (si trovano nelle stazioni e in tanti negozietti) che può valere la pena comprarne una all’arrivo. In Kirghizistan sono particolarmente facili da trovare e garantiscono molti gigabyte (nel Pamir Tajiko, per esempio, non è così) con una spesa di 2/5 €.
5. Tour Kirghizistan: cosa vedere (le nostre tappe)
In Kirghizistan è molto facile organizzare un viaggio anche senza un’agenzia turistica. Tra i paesi che abbiamo visitato in Asia Centrale è decisamente il paese più turistico insieme all’Uzbekistan, e il più strutturato in assoluto per l’accoglienza. Il paese ha chiaramente mosso i suoi passi con consapevolezza nel mondo del turismo da qualche tempo, puntando tutto sulle sue bellissime montagne, e infatti troverai un sacco di turisti proprio in quelle cittadine apparentemente sperdute dove è possibile fare trekking e gite a cavallo (es: Son Kul, Kochkor, Karakol).
Sul territorio è stato strutturata una serie di uffici e contatti che ricadono sotto al nome di Community Based Tourism (o CBT) che si occupa di organizzare trekking e segnalare ostelli, hotel, yurte e guesthouse ai viaggiatori, fungendo così da facilitatori per il sistema in toto.
Il nostro itinerario in Kirghizistan
Come al solito volevamo fare gli snob alternativi 😉 e il nostro itinerario è stato un po’ bislacco, anche perchè abbiamo cercato di seguire quello di Tiziano Terzani in Buonanotte, Signor Lenin. Abbiamo deciso di non visitare una delle mete turistiche più gettonate – ovvero il Lago Son Kul – preferendo il più piccolo e alto Kol-Ukok dopo essere stati colpiti dai consigli di una coppia francese.
Le nostre tappe sono state le seguenti, e cliccando sui link puoi leggere il diario di viaggio dedicato alla tappa:
Bishkek è la capitale del Kirghizistan. Non è particolarmente grande ne’ particolarmente folle (vedi alla voce Astana) dal punto di vista architettonico. Potrebbe essere quasi definita una capitale low profile. Bishkek risente ancora molto dell’influenza sovietica che si nota nei palazzi e nei viali alberati. Il landmark storico più interessante (uno dei pochissimi nel paese) è la Burana Tower che si trova a qualche chilometro dal centro cittadino. In città invece spicca lo State History Museum (chiuso per restauro da diversi anni quando eravamo in visita l’anno scorso).
Bishkek è anche una città dove dopo giorni e giorni di shurpa e shashlik di montone patrai variare un po’ la dieta grazie ad una ricca offerta ristorativa che si avvicina a quella a cui siamo abituati in Europa e ci dimostra come questi paesi stiano diventando sempre più aperti al mondo. Anche i bazar sono sempre molto interessanti da visitare e a Bishkek c’è l’Osh Bazar.
Karakol si trova sul lago salato Issyk Kul, che è il più grande lago di montagna nel mondo dopo il lago Titicata; il nord del lago è più densamente popolato per via di condizioni climatiche leggermente migliori. Il lago e le sue montagne sono zone che furono particolarmente frequentate dai sovietici nella stagione invernale per lo sci e infatti a Balykchy c’è una stazione dei treni ancora attiva, che nella stagione estiva ancora oggi connette Tashkent direttamente al lago. Cholpon-Ata è il centro del turismo (con diversi resort sulle sponde del lago) e anche la location dei biennali World Nomad Games (le olimpiadi di discipline nomadiche).
Karakol si trova sulla sponda sud, sovrastata da montagne altissime, ed è il punto di partenza di buona parte dei trekking che permettono di esplorare le cime del Tien Shan e degli altri massicci. Oltre ai trekking, vicino a Karakol si possono visitare Jeti Oguz e lo Skazka Canyon (a nostro parere, immancabile). Molti turisti spendono la domenica a Karakol visitando il mercato del bestiame di Karakol, uno dei più grandi della zona; ormai il mercato è inondato di turisti ma resta pur sempre un’autentica manifestazione di un’economia ancora legata alle tradizioni e alla pastorizia.
Come ti dicevamo abbiamo deciso di non visitare il famoso lago Son Kul, ma di dedicare il nostro tempo al lago di montagna Kol Ukok che si trova nei pressi di Kochkor. Così come Karakol, anche Kochkor è un villaggio piuttosto anonimo e infatti – di norma – qui si dorme per poi partire alla volta dei trekking sulle montagne vicine. Questo modello lo troviamo piuttosto discutibile, in quanto la presenza del turismo sembra non migliorare affatto lo stile di vita degli abitanti in meglio (se non per coloro che affittando le stanze e organizzano i tour).
Da Kochkor abbiamo deciso di proseguire in autostop per Kyzyl-Oy. Si tratta di un paesino in una gola isolata quanto stupenda nel cuore del Kirghizistan ed è stata una delle nostre tappe preferite. Anche questa è una meta di turismo per coloro che sono interessati ai trekking, ma ciò che ha colpito di più noi è stato lo scenografico cimitero che sovrasta il paesino e la pace che si respirava qui dove il segnale internet non arrivava, e i locali non erano ancora assuefatti alla presenza dei turisti ma curiosi di sapere cosa facessimo lì.
Talas è stata un’altra delle nostre tappe “famolo strano“: ci siamo andati perché a questo luogo è legata la mitologia locale in quanto terra in cui nacque l’eroe Manas e si trova il suo mausoleo, e perchè sapevamo che è poco frequentata dal turismo internazionale dato che la città è dislocata fuori dagli usuali itinerari, ed è e di maggiore interesse per i locali che per noi.
Uscire dagli itinerari turistici significa scoprire come si vive davvero in una città che non si occupa di turismo e spesso si scopre che la qualità della vita è più alta rispetto alle zone in cui i viaggiatori sono la fonte principale di guadagno. Dato che questo lo abbiamo notato in diversi paesi, abbiamo cominciato a domandarci se questo sistema faccia davvero sempre bene ai popoli che lo subiscono.
Osh è un’altra delle mie tappe preferite in Kirghizistan. Qui si comincia a respirare l’anima più mediorientale dell’Asia Centrale e la composizione multietnica di queste zone che l’Unione Sovietica rese un’esempio del diktat dividi et impera: qui convivono tajiki, kirghizi e uzbeki. La città ha un fascino tutto suo, tra il mistico e il conviviale. Il landmark indiscusso è il Trono di Sulaymān, sul quale spunta l’avveniristico Muzey Sulayman Too. L’altura, che si trova al centro della città, si dice essere essere il luogo di sepoltura del profeta Sulaymān (che sarebbe poi il Salomone della Bibbia ebraica) e quindi è luogo di pellegrinaggi, oltre ad essere uno dei più importanti siti UNESCO di tutta l’Asia Centrale.
Ti consigliamo di andare anche al Bazar di Uzgen che è un’intera città dedita al commercio e si trova letteralmente al confine con la valle di Fergana che si trova in Uzbekistan. Uzgen è facilmente raggiungibile in taxi condiviso da Osh e ospita anche un interessante sito archeologico. Questa città – così come Osh – venne coinvolta negli scontri etnici che afflissero la zona, ma oggi è semplicemente il cuore dei piccoli e medi scambi commerciali tra Kirghizistan e Uzbekistan. Osh è anche la base di partenza (o arrivo) per quasi tutti coloro che visitano il Pamir Tajiko.
Sary Tash e Sary Mogul sono due paesini minuscoli ai confini con il Tajikistan nonché la base di partenza verso la seconda autostrada più alta del mondo che attraversa il Pamir tajiko, detta Pamir Highway. Tutti (in particolare i ciclo-turisti) per attraversare il confine devono passare da Sary Tash. Sary Mogul è invece la base di partenza per chi vuole scalare il Lenin Peak. Nonostante il paesaggio semi desertico che porta al di fuori della dimensione reale con un fascino tutto suo, sono luoghi che non ricordiamo con particolare piacere per la freddezza dei locali (dopo Osh, un piccolo shock).
Piccolo spoiler per chi è interessato alla Pamir Highway in Tajikistan: almeno andando dal Kyrgyzistan verso il Tajikistan la strada è molto poco frequentata e fare autostop non è stato affatto facile tra Sary Tash e Murghab. Preparati ad aspettare un paio di giorni.
Come si prenotano i Trekking in Kirghizistan?
Tutte le escursioni possono essere prenotate direttamente il giorno prima sul posto. Nei luoghi dove si effettuano trekking (sicuramente a Karakol) gli uffici CBT affittano il materiale tecnico da montagna (tende, imbraghi e affini).
A quanto ne sappiamo, mettendosi i in contatto via e-mail in precedenza, i prezzi vengono un po’ “pompati” quindi si può affermare che i prezzi migliori si “spuntino” di persona e sul posto. Ad ogni modo, i prezzi sono ridicoli in Kyrgyzistan quindi se il risparmio non è la tua priorità puoi metterti in contatto con i vari CBT in anticipo e farti organizzare da loro i trekking e i pernottamenti eventuali nelle yurte per viaggiare con maggiore tranquillità. Sul sito sono anche disponibili dei tour già organizzati.
6. Dormire in Yurta (ma non solo)
La foto più cliccata di sempre sul nostro profilo Instagram è quella di noi che sbuchiamo tutti imbacuccati dalla porta di una yurta piantata a due passi dal lago Kol Ukok. Questo ci dice che il travel goal di buona parte delle persone che pensano al Kirghizistan come potenziale meta di viaggio sia dormire in yurta e ci sembra quindi utile approfondire questo punto.
Vi sveliamo un segreto: se viaggi on a budget, dormire in yurta sarà una delle cose più costose che farai in Kirghizistan. XD
Riteniamo che il contesto migliore per un’esperienza in yurta sia da farsi come parte di un trekking o di una passeggiata a cavallo. Noi – per esempio – abbiamo scelto di dormire in yurta dopo sei ore di cavalcata (fattibile anche a piedi) che ci hanno portati al lago Kol Ukok. Appena arrivati nel villaggio di Kochkor dal quale partono i tour abbiamo prenotato il trekking presso l’ostello Jailoo Tourism Community che ci era stato consigliato dai turisti francesi da cui ci era arrivata la soffiata sulla bellezza del lago Kol Ukok.
Un altro luogo molto comune dove vale la pena dormire in yurta abbracciati dalla natura è il lago Son Kul, ma nei nostri pellegrinaggi abbiamo visto dei campi tendati anche durante un facile trekking nei pressi di Geti Oguz (l’unica strada che sale verso l’alto di fronte alla montagna rossa). Per la prenotazione in anticipo del posto in yurta (che è consigliato), il CBT locale rimane il contatto più sicuro ma se arriverai all’improvviso nei campi tendati nel tardo pomeriggio, siamo abbastanza certi che non ti verrà negato un posto per dormire.
Se deciderai di dormire in una vera yurta non aspettarti il lusso e nemmeno un vero letto o bagni puliti. Si dorme a terra sui tradizionali materassini colorati (che fungono anche da sedute durante il giorno), i bagni sono degli sgabuzzini che nascondono un buco nel terreno a un centinaio di metri dalle yurte e – data la posizione delle yurte in zone di montagna – la notte potrebbe essere piuttosto fredda. Normalmente, nel pernottamento sono inclusi anche la cena e la colazione.
Trovare da dormire in Kirghizistan è piuttosto economico e facile. Nelle grandi città è meglio prenotare prima (noi lo facciamo solitamente con Booking.com) per comodità, mentre nelle città più piccole si può anche provare il brivido dell’avventura della ricerca di una camera in loco. Alcune yurte hanno i loro listing su Booking.com ma normalmente sono quelle all’interno di ostelli e hotel, che a mio parere non vale la pena utilizzare visto la relativa scomodità rispetto ad una camera normale. La vera esperienza è dormire nel mezzo del nulla, vicino a un lago di montagna e nel totale silenzio della notte!
7. Mezzi di trasporto in Kirghizistan: qual è il modo migliore per muoversi?
Non abbiamo utilizzato ne’ bus e ne’ treni in Kirghizistan quindi non possiamo darti consigli in merito, se non dirti che non sono mezzi di trasporto molto comuni.
Maršrutka
Questo è il mezzo più economico e flessibile per muoversi su tratti brevi, medi e lunghi in Asia Centrale. Come funziona? Si va nella zona della città in cui i taxi condivisi si ritrovano (spesso si trovano vicino a un mercato o a stazioni di bus e treni) e lì si cerca il primo taxi che parte, che spesso significa quello quasi già pieno. Per quanto riguarda il prezzo, è solitamente possibile contrattare, però informati prima (magari chiedendo al gestore del vostro ostello) su quanto può costare la tratta che devi fare e da dove partono i taxi condivisi. Facile no?
PRO TIP:
Contratta in maniera il più esaustiva e chiara possibile il prezzo che dovrai pagare, onde evitare discussioni al momento del pagamento (che talvolta è all’arrivo).
Per esempio, se siete in due a viaggiare, chiarisci subito se il prezzo è per uno o per due viaggiatori (sembra una cosa ovvia, ma non lo è).
Autostop
In Asia Centrale è piuttosto comune fare autostop e proprio in Kirghizistan ci è capitato di farlo spesso, anche su tratte molto lunghe.
Talvolta è necessario lasciare un piccolo contributo economico al guidatore, ma non temere. Se questo contributo è desiderato, ti verrà fatto presente dal guidatore (e risulterà comunque più economico che prendere un taxi condiviso o affittare un automobile), se non lo è… lo capirai dal fatto che ti offriranno pranzo e cena dal momento in cui salirai sull’auto XD !
Affitto auto
Si tratta della modalità scelta da tanti dei turisti indipendenti per muoversi in Kirghizistan, specialmente se intendono proseguire il viaggio verso il Tajikistan sulla Pamir Highway. Sappi che il costo non è basso: si aggira intorno ai 50 € al giorno per l’affitto di fuoristrada 4×4, indispensabili sopratutto se si prosegue sulla Pamir Highway.
Autobus
L’unico bus che abbiamo preso in Kirghizistan era quello che ci ha portati da Almaty direttamente a Karakol sul lago Issykul. Sappiamo per certo che ci sono altri bus che uniscono Almaty alla capitale kirghiza Bishkek in poche ore di viaggio. I bus si fermano al confine e ripartono quando tutti i viaggiatori hanno terminato le procedure di ingresso nel paese. Sia Kazakistan che Kirghizistan non prevedono il visto quindi si può entrare e uscire a piacimento, il che è molto utile visto che i voli più economici per l’asia centrale arrivano solitamente a Almaty che diventa quindi una base ideale da cui partire alla scoperta del Kirghizistan.
8. La storia del Kirghizistan, spiegata semplice
L’antichità
Il Kirghizistan condivide con l’Uzbekistan un passato persiano achemenide sogdiano (300 a.C. circa) e di conseguenza anche la conquista da parte di Alessandro Magno che diede il via al periodo ellenistico. I Sogdiani avevano vedute molto aperte in merito alla religione e quindi qui fiorirono tante religioni (buddismo, manicheismo, nestoriani, zoroastriani) e grazie a questa apertura anche fiorenti commerci sulla via della seta.
Nel IV secolo ci fu uno dei cambiamenti fondamentali: l’avvento dei nomadi Turchi, ai quali si deve la lingua parlata ancora oggi in buona parte dell’Asia Centrale e il nome del paese (chirghis = quaranta). Nel VIII secolo vi furono poi le invasioni arabe e successivamente quelle uigure. Ecco composto il mix che ha dato forma alla cultura e all’aspetto fisico dei Kirgizi. Nel 1200 fu la volta della conquista da parte delle orde di Gengis Khan. Dal 1510 l’area è indipendente ma soggetta instabilità causate dalle invasioni di popoli vicini che termineranno solo nel 1800 quando l’area diventa parte del Khanato di Kokand.
Arrivano i russi!
Nel 1876 l’Impero Russo conquista e invade il Khanato, sottomettendolo nonostante le molte insurrezioni locali. Nel 1919 dall’Impero si passa ai Soviet di quella che sarà l’Unione Sovietica. Ciò porta innovazione, scolarizzazione e industrializzazione in Kirghizistan (ma anche la perdita parziale dell’identità culturale e delle tradizioni) e l’inizio di conflitti etnici innescati dai confini arbitrari posti appositamente per scoraggiare i nazionalismi nelle diverse repubbliche sovietiche. Oggi questi confini sono l’eredità più pesante dell’ex unione sovietica che negli anni a seguire hanno innescato più volte violenze a sfondo etnico nel sud del paese.
Dopo la caduta dell’Unione Sovietica
Gli anni novanta e i primi duemila scorsero sotto il governo di un solo uomo politico: Aksar Akayev fu costretto alle dimissioni solo nel 2005 dalla cosiddetta rivoluzione dei Tulipani. Era in carica dal 1991.
A prendere il suo posto fu Kurmanbek Bakiyev che non mantenne le promesse di democratizzazione e si comportò per tutti gli anni del suo governo da semi-dittatore, secondo i più era corrotto e invishiato a giochi di potere legati alla malavita.
Nel 2010 scoppiarono altre proteste – motivate dal costo della vita sempre pià alto per la popolazione – che partirono da Talas e si diffusero nel resto del paese, concludendosi dopo diversi mesi con un vero e proprio attacco ai luoghi del potere nella capitale Bishkek, diversi morti e le dimissioni del presidente Bakiyev che si rifugiò in Kazakhstan. Poco dopo, nei pressi di Osh, presero il via delle violenze a carattere etnico (kirghizi vs. uzbeki) che portarono il paese alla soglia di una vera e propria guerra civile. Ancora oggi si discute di quali poteri possano aver voluto l’inizio di tali violenze.
9. Cosa si mangia in Kirghizistan?
In Kirghizistan si mangiano tutti i piatti presenti trasversalmente nei vari paesi dell’Asia Centrale: i manti, la shurpa, gli shashlik, i lagman, i samsa, il pane lepyoshka e l’immancabile tè che ti verrà offerto sempre e comunque a qualsiasi pasto.
Fra le cose più diffuse e tipiche in questo paese (che non troverete quasi in nessun altro paese se non in Kazakhstan e poco in Tajikistan e Uzbekistan) c’è il kurut, ovvero delle simpatiche e salatissime palline di yogurt solidificato che sono lo snack per eccellenza del paese.
L’esperienza gastronomica più bella che si possa fare in questo paese, è l’essere ospitati a pranzo da una famiglia Kirghiza. A noi è successo casualmente, e ci ha permesso di scoprire il livello pro di ospitalità di cui i Kirghizi sono capaci (quasi imbarazzante per l’ospite). Vi verrà presentato un tavolo imbandito di una quantità impensabile di manicaretti e dietro al quale verrete posizionati mentre il resto della famiglia tendenzialmente si posizionerà davanti a voi, servendovi tè e ogni ben di dio. Normalmente le case hanno una stanza tradizionale apposita per questo tipo di evento.
10.Quanto costa un viaggio in Kirghizistan?
Noi abbiamo speso 687 euro in due per 20 giorni di viaggio. Il calcolo include tutto: pernottamenti, spostamenti, cibo e anche il tour a cavallo con pernottamento e pasti in yurta.
10 + 1. Cosa leggere prima di un viaggio in Kirghizistan?
Abbiamo dedicato un post alle nostre letture e ai blog consigliati per l’organizzazione di un viaggio in questa zona. Clicca qui per leggerlo:
Speriamo il post ti sia stato utile. Se hai qualche domanda lasciateci un commento qui sotto, oppure scriveteci una mail e saremo felici di aiutarvi!