Un mese fa abbiamo ricevuto un invito nel quale ci veniva data la possibilità di visitare e pernottare al Grand Hotel Fasano di Gardone Riviera, sul lago di Garda.
Questa è la prima proposta che abbiamo ricevuto per partecipare ad un press tour completo di esperienze gastronomiche e sul territorio, e per noi è stata una sorpresa; non è mai rientrato nei nostri blog goals quello di utilizzare la nostra presenza web per ottenere benefici o viaggiare attraverso delle sponsorizzazioni e inizialmente abbiamo tentennato, domandandoci:
cosa potevamo dare noi – viaggiatori low cost ma soprattutto innamorati dei viaggi d’incontri – ad una struttura di lusso di questo tipo?
Accettare sarebbe stato coerente? In che maniera potevamo aggiungere valore con la nostra presenza?
Grand Hotel Fasano: un autentico pezzo di Storia
Abbiamo fatto una ricerca online sulla struttura, scoprendo che si tratta di un albergo storico aperto dal 1888. Nacque come riserva di caccia per i reali austroungarici. Qui hanno soggiornato anche figure di rilievo culturale come Gabriele D’Annunzio (prima di costruire il suo Vittoriale degli Italiani a 500 metri dall’Hotel), il premio nobel Paul Heyse e persino Gustav Klimt! Più recentemente, hanno attraversato i corridoi del GHF anche Shirley Temple, Fellini e Mastroianni e chissà quanti altri piedi celebri hanno calcato i pavimenti di queste sale.
Ok, a questo punto eravamo conquistati e non vedevamo l’ora di sentirci per un paio di giorni dentro un pezzo vero e proprio di storia d’Italia! Ecco dove potevamo essere un valore aggiunto: nel raccontare con i nostri scatti – come abbiamo già fatto per Firenze e Hanoi – come la storia ha cambiato (o meno) questo luogo.
Dall’esterno, poco o nulla sembra essere cambiato al Grand Hotel Fasano rispetto agli scatti dei primi del ‘900, se non gli alberi del giardino che sono cresciuti a dismisura in questi 100 anni che sono trascorsi tra le foto d’epoca e le nostre.
Ieri e oggi al Grand Hotel Fasano
Una cosa che ci ha incuriosito subito osservando la struttura del Grand Hotel Fasano è il suo aspetto piuttosto “montano”, caratterizzato dal legno e da quelle torrette che ricordano molto alcune architetture bavaresi. Sfogliando le pagine della nostra guida Baedecker dedicata al Nord Italia datata 1913 abbiamo scoperto che Gardone e il GHF erano località di vacanza prettamente invernali: l’hotel era già segnalato su quella guida d’epoca, che ricordava il fatto che questo rimaneva chiuso dalla primavera sino all’autunno inoltrato, per riaprire con i primi freddi. Oggi, accade esattamente l’inverso!
Sebbene buona parte dell’arredamento sia andato perso a causa delle razzie avvenute nella struttura durante la seconda guerra mondiale, possiamo immaginare come dovesse apparire al suo interno grazie all’unica sala superstite: la sala da pranzo conserva le decorazioni originali e qui oggi è possibile cenare accuditi dai camerieri del Ristorante Il Fagiano in una vera e propria macchina del tempo, che ci riporta agli inizi del ventesimo secolo.
Anche nelle sale situate tra la hall e i terrazzi, che fungono da zona relax, dopo i restauri si è riusciti a mantenere un filo diretto con il passato. Fermandosi a leggere in queste stanze si può ancora ben immaginare come qui si respirasse un’aria di meditativo riposo, accompagnati dal quieto sciabordio del lago.
Certo, l’hotel ha dovuto trovare la quadra tra il suo passato e diversi ampliamenti e restauri che potessero garantire i lussi che un turista odierno si aspetta da un Grand Hotel: la SPA, l’eccellente cocktail bar capitanato dal bartender Rama Rezdepi, il lussuoso ristorante Il Fagiano orchestrato dallo Chef Matteo Felter e la piscina esterna collegata da un tunnel sotterraneo con quelle interne. Nonostante questo, non ha perso un briciolo del suo fascino grazie ad un restyling filologico attento a non snaturare il carattere di questo albergo storico.
Probabilmente questo rispetto del passato nasce dal fatto che il Grand Hotel Fasano è a tutti gli effetti un’impresa di famiglia, la famiglia Mayer, che da tre generazioni partendo dal secondo dopoguerra gestisce la struttura. Ci sono storie di passione e coraggio quando si parla di imprenditoria, ma dopo la nostra permanenza ci è sembrato di cogliere che in questo caso sia più corretto di parlare di grande rispetto e di coraggiosa umiltà.
Con tanta storia alle spalle, sarebbe facile pensare che il GHF possa risultare ingessato in un’aria di formale severità, ma così non è. Tutti – anche coloro che non avevano idea del perché fossimo lì – ci hanno riservato sorrisi sinceri, disponibilità e simpatia.
Cosa vedere vicino al Grand Hotel Fasano sul Lago di Garda
Grazie a questo press tour organizzato dal Grand Hotel Fasano abbiamo anche potuto approfondire la conoscenza di una zona del Lago di Garda a noi poco conosciuta, la costa Bresciana, e dei suoi prodotti.
Questa è la zona più a nord del Mediterrano dove crescono ancora coltivazioni di frutti e piante tipici della macchia: cedri, aranci e limoni ma anche capperi. E ovviamente le olive e l’uva, che gioiscono in egual maniera del clima mitigato dalla presenza del lago. Quindi vale la pena di visitare questa zona, perfetta anche per un weekend durante il quale ossigenare polmoni e mente.
Cosa è possibile fare a due passi dal Grand Hotel Fasano? Ecco qualche idea:
Cultura
- Vittoriale degli Italiani
- Giardino Botanico Fondazione André Heller
- La vicina Sirmione e le terme di Catullo
- Limone sul Garda
Eccellenze del territorio – degustazioni:
- Cantine Costaripa
- Azienda agricola Comincioli – oli d’oliva pregiati e vini
Natura:
- La nuovissima Ciclopista del Garda
- La Strada del Ponale
Speriamo di essere riusciti a farvi sognare per qualche minuto con questo post, e magari di avervi dato qualche idea per un weekend fuori porta. Di sicuro questa esperienza ha permesso a noi di sognare per un paio di giorni!
Ma non preoccupatevi, torneremo presto ai nostri amati viaggi nomadici, molto presto…