C’era una volta Hanoi: com’era e com’è oggi? Abbiamo recuperato una bellissima collezione di fascicoli sulle “Capitali del mondo” della Gloriosa Casa Editrice Italiana di Milano nel 1925 e siamo andati in cerca degli stessi luoghi per vedere come sono cambiati.
La storia di Hanoi è complessa e ha visto innumerevoli cambi di mano: cinesi, francesi e giapponesi. I primi insediamenti nella zona di Ha noi risalgono addirittura a 4000 anni fa, intorno all’ VIII secolo D.C. viene costruita l’antica cittadella con il nome di Dai La, ma il primo momento di svolta avviene nel 1010 quando diventa capitale del Dai Viet (territorio che più o meno comprendeva tutto il Vietnam del nord da Hué in su) per mano di Lý Thái Tổ con il nome di Thang Long. Fino al 1802 fu grande protagonista della storia di questo paese e a fasi alterne fu capitale dei regni delle dinastie cinesi che dominarono il vietnam e il vietnam del nord. Venne rinominata da Minh Mạng come Ha Noi nel 1831, quando la capitale del regno della dinastia Nguyen era Hué. Venne occupata dai francesi nel 1873 e dal 1902 divenne capitale dell’indocina francese. Ma poi…
Abbiamo segnato su una mappa google gran parte delle location delle fotografie contenute nel fascicolo “le capitali del mondo” dedicato ad Hanoi. Poi siamo andati a cercare quanto era ancora presente al giorno d’oggi e abbiamo provato a scattare la stessa identica foto. Questo è quanto è venuto fuori:
Hanoi com’era: 1925
Hanoi nel 1925 era la capitale del Tonchino. Faceva parte dell’ indocina francese assieme al protettorato francese dell’ Annam (con capitale Hué), della Cambogia (capitale: Phnom Penh) e del Laos (capitale: Ventiane), assieme alla Cocincina (capitale: Saigon) e al territorio exclave del Kouang-Tchéou-Wan (capitale: Fort Bayard).
Complessivamente l’ indocina francese contava solamente 19 milioni di abitanti e la popolazione di Hanoi era di 150.000 abitanti. Il fascicolo la descrive come un centro di grande importanza e destinata ad un grande avvenire politico e commerciale (probabilmente non immaginavano neanche quanto lo sarebbe stato e quali rivoluzioni sarebbero accadute!). Il commercio principale era la seta e il principale prodotto agricolo il riso. I vietnamiti vengono descritti come simili ai cinesi e devoti alle scritture Confuciane, anche se il cristianesimo, dopo la venuta dei gesuiti, stava prendendo sempre più piede.
Hanoi com’è: 2018
Nel 2018, Hanoi è la capitale della repubblica socialista del Vietnam che confina con Cina, Laos e Cambogia. Di acqua ne è passata sotto i ponti in quasi cento anni: l’invasione da parte del Giappone durante la seconda guerra mondiale, l’ascesa di Ho Chi Minh e del partito comunista-nazionalista, l’indipendenza, la guerra d’indocina vinta contro i francesi, la conferenza di Ginevra e la divisione tra Vietnam del Nord e Vietnam del Sud, la guerra del Vietnam vinta contro gli americani e i vietnamiti del sud.
Seguono anni difficili e di estrema povertà. Il Vietnam si riapre al libero mercato dal 1986 e da allora cavalca l’onda di una crescita economica senza precedenti. Oggi Hanoi è una città florida e benestante, conta quasi 8 milioni di abitanti su una popolazione di quasi 90 milioni di abitanti vietnamiti ed è una delle principali mete turistiche di tutto il sud-est asiatico.
Hanoi com’era / com’è
La cattedrale di San Giuseppe
La cattedrale di San Giuseppe fu costruita nel 1886 solamente un anno prima che i francesi inglobarono l’ indocina francese nel loro impero coloniale. E’ la più antica chiesa di Hanoi, è in stile neo-gotico ed è costruita ad immagine e somiglianza di Notre Dame de Paris. Dopo la conferenza di Ginevra, in cui il partito comunista prese il controllo del vietnam del nord, la chiesa venne chiusa fino al 1990.
Come vedete è rimasta praticamente identica, è la città ad essere cresciuta attorno a lei.
Attorno al “lago della spada restituita” (Hoan Kiem)
Il lago Hoàn Kiếm (della spada restituita) è il centro nevralgico di Hanoi. Di mattina risplende di pace e serenità, di notte (soprattutto i weekend) si riempe di gente che viene qui a divertirsi, a mangiare o anche semplicemente a fare quattro passi. Il ponte Cầu Thê Húc, costruito nel 1865, conduce al famoso tempio Ngoc Son (un pò più a sinistra). A parte la boscaglia più fitta, sembrerebbe che il tutto sia rimasto identico. In realtà il ponte è collassato nel 1952 ed è stato ricostruito subito dopo con una maggiore curvatura per migliorare la robustezza.
Il palazzo della camera di commercio è rimasto intatto, mentre la via ha ora una doppia viabilità. Come ovunque oggi spiccano le bandiere del partito comunista. I rickshaw sono stati sostituiti (in parte) dai motorini. Ovviamente tutte le vie sono state ribattezzate dopo la cacciata dei francesi nel 1945: la via Jules Ferry (politico francese della terza repubblica francese) è stata sostituita dalla via Lê Thái Tổ (imperatore e generale vietnamita del periodo medioevale).
Questa è una delle poche foto che abbiamo preso da google maps perchè, all’epoca non fummo in grado di trovare la location.
Qui siamo dall’altro lato del lago. Al centro si può notare la famosa Turtle Tower (Tháp Rùa) che fu costruita nel 1886 in memoria di Le Loi, l’eroe nazionale che liberò il Vietnam dalla Cina nel 1426. La torre è il simbolo del popolo vietnamita contro ogni oppressore e fu più volte usata come alzabandiera durante l’occupazione francese.
Ringraziamo Alle che si è prestata all’imitazione del vietnamita solitario!
Il quartiere francese
Il quartiere francese è costellato di palazzi magnificenti, vie larghe e una vaga aria da belle epoque. Quelli che una volta erano i palazzi istituzionali del governo francese in indocina sono diventate ambasciate, hotel e palazzi pubblici vietnamiti.
La via Paul Bert (fisiologo e politico francese morto ad Hanoi) oggi si chiama Tràng Tiền. Nonostante sia cambiata molto, è rimasto l’impianto urbanistico creato da Doumier. In questa foto c’è un unico palazzo rimasto intatto (il secondo da destra, più giallo) e, curiosamente, se nel 1925 era il più alto di tutti, ora è il più basso: la città gli è cresciuta inesorabilmente intorno.
Uno dei palazzi monumentali del quartiere francese è quello che nel fascicolo è chiamato “palazzo del residente” ed era la residenza del governatore francese del Tonchino e fu costruito nel 1919. E’ stato grande protagonista della storia più recente quando nel 1945 fu occupato e divenne il simbolo della liberazione dai francesi (ribattezzato in Bắc Bộ Phủ).
Oggi è la guesthouse governativa.
Il teatro dell’opera si trova nel quartiere francese dove spicca come uno dei principali landmark. Fu costruito nel 1911 sul modello del Palais Garnier di Parigi. La zona attorno al teatro è stata testimone di grandi scontri sia durante l’occupazione francese che giapponese.
Dopo la cacciata dei Francesi, il teatro venne utilizzato solo ed esclusivamente per spettacoli vietnamiti fino al 1960 quando venne rappresentata un’opera di Tchaikovsky.
Oggi è il principale riferimento culturale del Vietnam sia per il teatro e la musica occidentale sia per quella vietnamita.
Il quartiere storico (le 36 strade)
Il vecchio quartiere è il cuore pulsante di Hanoi. Nonostante il turismo l’abbia preso d’assalto, resiste ancora quella incredibile energia e vivacità di mercati, venditori ambulanti, birrerie di strada e andirivieni di carretti, rickshaw e motorini. A certificare il suo status di città-mercato c’erano i nomi coloniali delle sue 36 vie: ognuna dedicata ad una tipologia di venditore o di prodotto che ancora oggi, a tratti, sopravvive.
Questa, ad esempio, è quella che nel 1925 veniva chiamata via delle pipe (oggi Hàng Điếu). Le 36 vie un tempo dovevano essere uno strano guazzabuglio di casupole con uno stile eclettico a metà tra architettura coloniale francese e architettura vietnamita. Lo sono ancora oggi anche se, a causa dei cartelli pubblicitari, le insegne dei negozi e il caos dilagante si fa molta più fatica a notarlo.
Anche questa foto viene da google maps (vedi sopra).
L’antica porta fu costruita nel 1749 e restaurata nel 1817 ed è l’unica superstite della cinta muraria che circondava la città di Thang Long (come si chiamava Hanoi prima del 1831).
Nel 1925, all’epoca del dominio francese, si chiamava porta Jean Dupuis (esploratore francese), mentre oggi si chiama Quan Chuong oppure Old City Gate.
Che spettacolo il ponte Long Bien sul fiume Rosso! Un’opera incredibile che vola per quasi due chilometri sopra terre fertili e il letto del fiume. Oggi la città si è fatta sotto e accosta il ponte per centinaia di metri (motivo per cui non siamo riusciti a replicare correttamente la foto del 1925). Fu costruito a cavallo del 900 dagli architetti Daydé & Pillé e aperto nel 1903 e venne chiamato fino al 1954 ponte Paul Doumer (governatore dell’indocina francese nonchè presidente della Francia) . Bombardato nel 1967 dagli americani fu in parte danneggiato e presto ricostruito.
Oggi il ponte viene usato dai treni (nei binari centrali) dalle biciclette, dai motorini e dai pedoni. Le auto sono deviate su altri ponti di più recente costruzione.
Benchè giri voce comune che sia stato disegnato da Gustave Eiffel, non ci sono prove a riguardo che possano supportare questa tesi.
Il mercato Dong Xuan è il principale mercato coperto del quartiere storico. Fu costruito dai francesi nel 1889 e ricostruito nel 1990 rompendo due file delle cinque originali (come si vede dalla foto). Fu protagonista nel 1994 di un incendio spaventoso che lo distrusse dopo di che fu nuovamente ricostruito.
Il fascicolo lo chiama “il grande mercato”.
La zona monumentale (Ba Dinh)
La zona “monumentale” è quella in cui si trovano i principali siti istituzionali e storici vietnamiti: il mausoleo e la casa di Ho Chi Minh, la pagoda a un solo pilastro, la cittadella di Thang Long e il parlamento. Spesso anche questo distretto viene chiamato “quartiere francese” per via dei suoi numerosi palazzi coloniali.
Uno dei palazzi più importanti è sicuramente quello nelle foto accanto: il palazzo presidenziale. Costruito nel 1906, serviva come residenza del governatore generale dell’indocina. Nel 1954, quando il Vietnam si rese indipendente, Ho Chi Minh si rifiutò di vivere nel palazzo, dove riceveva solo gli ospiti, e fece costruire nei pressi la sua abitazione (una capanna in legno vicino ad uno stagno).
Oggi il palazzo è chiuso alle visite e viene utilizzato solo per qualche meeting governativo.
Nei pressi del palazzo presidenziale si trova quello che, una volta, era il Liceo Albert Sarraut (uno dei licei più famosi del Vietnam dove si diplomò anche Giap, il capo militare del vietnam del nord che sconfisse francesi e americani). Fondato nel 1919, fu sciolto nel 1965.
Oggi è la scuola di Trần Phú-Hoàn Kiếm.