
Reduce da un bellissimo viaggio in questi luoghi voglio presentarvi Anime baltiche di Jan Brokken.
Lituania, Lettonia, Estonia. Visto cosi sembra l’incipit di una filastrocca per bambini ma tutti sappiamo che non è cosi; in realtà cosa conosciamo di questi tre paesi? Io e miei coetanei li abbiamo scoperti come stati indipendenti al contrario di quelli un po’ meno giovani che hanno scovato questi tre simpatici nomi in quell’universo che era l’Unione Sovietica.
Inconsapevolmente guardando la carta geografica ci verrebbe da pensare che questi tre piccoli paesi siano anonimi. Stanno incastrati tra la gigante Russia, la mitologica Scandinavia e la gloriosa Europa centrale; sommando la popolazione di tutti e tre si arriva a circa otto milioni di persone su una superficie che è metà dell’Italia, cosa potrà mai esserci di interessante???
L’autore: Jan Brokken
Vi presento velocemente l’autore. Olandese, classe 1949, giornalista e viaggiatore. Il suo esordio letterario risale al 1984 con il romanzo “De Province” dal quale è stato tratto anche un film ma il successo è arrivato nel 1995 con “I clandestini”. È molto conosciuto per la sua capacità di raccontare i protagonisti del mondo letterario e musicale in modo esauriente e dettagliato. Per molti è un novello Chatwin!
“Di quel blocco d’ambra che sono i paesi baltici, Königsberg e Riga rappresentavano la facciata occidentale, tedesca; Tallin e Tartu quella settentrionale, scandinava; Daugavpils e Vilnius quella orientale, russa.”
Anime Baltiche, Jan Brokken
Il libro: Anime Baltiche
Perché ho scelto questo libro? Il mio libraio lo pubblicizza con grande enfasi ed è convinto che l’autore prima o poi vincerà il Nobel, molte volte è meglio un bel libro piuttosto che la solita guida (con tutto il rispetto dovuto) e come ultima cosa perché mi intrigava molto il formato.
“Nell’era sovietica le case fastosamente decorate di Riga vennero abbandonate e andarono in rovina. Porte e finestre furono trascurate in modo indecente. Non era consentito passare una mano di vernice sulle parti in legno, né riparare crepe nell’intonaco. I burocrati sovietici lasciarono deliberatamente andare al degrado un magnifico patrimonio architettonico. Per affrettare il declino, vennero trasferite in quel quartiere soprattutto famiglie povere e numerose.”
Anime Baltiche, Jan Brokken
Ci troviamo quindi alle prese con una narrazione antropologica, storica e paesaggistica. Brokken raccoglie in questo volume le impressioni che ha avuto in anni di viaggi in quei paesi, impressioni maggiormente direzionate verso storie private di personaggi più o meno famosi, da Sergej Ėjzenštejn a Immanuel Kant, da Hannan Arendt a Romain Gary, dalla baronessa Alexandra che sposò Tomasi di Lampedusa e fu la prima psicoanalista italiana ai Baroni baltici e molti altri. Queste piccole biografie vengono sapientemente inserite in un contesto descrittivo dei paesaggi e degli eventi storici che ne completano le descrizioni in maniera impeccabile. Ci trasportano in un viaggio tra verdi colline e fitte foreste di betulle, nidi di cicogne e dune che degradano in un gelido mare. Il tutto incorniciato da un continuo alternarsi di invasori e anonimi rivoluzionari che segneranno nel bene e nel male questo piccolo lembo di Europa. Molto molto interessante è la cura e la precisione con la quale vengono via via elencate le variazioni dei nomi di città, strade e palazzi a seconda degli occupanti e che rende bene l’idea di quanti invasori siano passati da quelle zone, un esempio: Tallinn in russo era Kolyvan, in tedesco Reval e in svedese Lindanas.
“Ozols, cameriere personale di Ejzenštejn padre, era incaricato di tenere il registro e di catalogare le scarpe in base alla loro funzione: scarpe da ballo, scarpe basse per andare in carrozza, scarpe alte da equitazione o mocassini per ricevimenti eleganti. Per avere una visione d’insieme, l’architetto aveva disegnato un armadio speciale per le sue scarpe.”
Anime Baltiche, Jan Brokken
Doveroso è segnalare lo spessore della postfazione a cura dello storico Alessandro Marzo Magno che mai come ora trova riscontro nella quotidianità e che ci permette di considerare temi attuali da un punto di vista differente.
Buona lettura!
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