San Ferdinando – La Napoli Reale
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Abbiamo pensato via Toledo e Piazza Dante come una lama ad insinuarsi nei due costoni più storici e contrastanti del centro di Napoli, una sorta di via “sicura” tra le forche caudine dei quartieri spagnoli e i decumani.
In un certo senso è proprio così: se non volete avventurarvi tra i vicoletti di Napoli e raggiungere “incolumi” la zona monumentale di Piazza del Plebiscito venendo da nord, l’unica via è questa. Ma quanto è meraviglioso scorrere su Via Toledo, la via dello shopping, dei fiumi di gente e della conformità e fare capolino per osservare l’esuberanza scomposta che sale vertiginosa per i vicoli dei quartieri?
Esiste un’ altra città che ha qualcosa del genere? In realtà poco prima, dall’altro lato di Via Toledo – più o meno all’altezza di Piazza Carità – i vicoli del centro storico avevano lasciato il posto a Rione Carità, l’ anomalìa nell’anomalia: un quartiere, in pieno storico completamente ricostruito prima in epoca fascista e poi sull’onda della speculazione edilizia del dopoguerra nella zona dei guantai nuovi.
Una volta che ci si avvicina al mare, si apre la Napoli più monumentale: Piazza Trento e Trieste, Piazza del Plebiscito, Teatro San Carlo, Galleria Umberto I, Municipio e Maschio Angioino. Proseguite oltre per arrivare al mare dove vi aspettano Castel dell’Ovo e il borgo marinari. Se guardate verso la città, vedrete che sale oltre i palazzi di fronte al mare, un altro dei contrasti affascinanti di Napoli: in basso la quiete monumentale di Santa Lucia e in alto la decadenza scompigliata di Pallonetto. Anche da queste parti la storia ha ridisegnato le forme della città più e più volte: qui è stata fondata Parthenope nell’ 800 A.C., qui Pallonetto crebbe come quartiere di pescatori e, durante il risanamento di Napoli dopo l’unificazione d’Italia, fu fatta una colmata a mare che creò Rione Orsini e isolò Pallonetto (in altura) dal resto del quartiere.
Questa zona non offre molte variazioni sul tema: seguite il percorso classico turistico per vedere la parte più turistica (ma bellissima) di Napoli. Qui siate turistici anche nelle vostre soste di ristoro (bada bene: ve lo posso concedere solo a Napoli, dove le parole “qualità” e “turistico” non sono solo sinonimo di “costoso”): un caffè o un nocciolato al Gambrinus o al Caffè del professore oppure una ministeriale nel foyer di Scaturchio sono esperienza da provare.
Travel Slow Score:
Genuinità | ✪✪✪✪✪ |
Storia | ✪✪✪✪✪ |
Sapore | ✪✪✪✪✪ |
Fattore I(nstagram) | ✪✪✪✪✪ |
Fattore S(orpresa) | ✪✪✪✪✪ |
Come arrivare:
La fermata Toledo della metro linea 1 vi permette di sbucare direttamente in via Toledo. Dal Vomero si può arrivare invece tramite la funicolare centrale alla fermata Augusteo.
Vieni qui se:
Vuoi vedere la parte istituzionale e regale di Napoli, degna di una capitale affermata e provare l’ebrezza dello struscio napoletano in Via Toledo.
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