Lei è un'”ostetrica a domicilio”, avete sentito bene!
Ogni volta che Dalila pubblica un post sul suo profilo Instagram so che sarà qualcosa di estremamente stimolante non solo perché il suo è un lavoro è prezioso e unico, ma anche perchéil suo punto di vista è stimolante e approfondito: Dalila è un’ostetrica che ha scelto una strada alquanto particolare – quella della libera professione – in un settore dominato da figure inserite solitamente in ambito ospedaliero.
Ha fatto tesoro delle migliori evoluzioni scientifiche nel suo campo, e ha scelto di arricchirle con la sua attitudine personale alla dolcezza e all’ascolto, per portare nelle case delle sue assistite (ma non solo) amore e consapevolezza delle potenzialità che ogni donna ha dentro di se’. Guardo le sue foto, leggo i suoi post e non posso fare a meno di emozionarmi e stupirmi per il coraggio di questa ragazza che davvero ha saputo credere al suo pazzo sogno, e lo sta realizzando un giorno alla volta!
Dalila, raccontami chi sei e del tuo interessante lavoro.
Sono una giovane ostetrica che dopo la formazione universitaria ha deciso di cambiare prospettiva, invece di cercare un posto fisso ho deciso di reinventarmi una professione. Non è nulla di nuovo in realtà, ho recuperato una cosa dal passato e l’ho tradotta e arricchita con le competenze e il linguaggio del presente.
Metto le donne e le loro famiglie al centro del mio lavoro.
Riempio la mia borsa con gli strumenti della mia professione ed entro in punta di piedi nelle case dove sta per arrivare un bambino oppure è da poco nato. Assisto i parti a domicilio (sì, si fanno ancora e in sicurezza!), assisto le mamme in gravidanza e in allattamento, faccio consulenze anche sulla contraccezione e sul ciclo mestruale (portandomi dietro sempre qualche coppetta mestruale da mostrare a tutte le donne che incontro). Quando posso mi sposto in bicicletta per le vie del centro di Verona, ma faccio consulenze domiciliari anche in provincia! Un tempo si occupava di tutto ciò la levatrice, oggi la formazione delle ostetriche è basata sulle evidenze scientifiche e sullo studio, non più solamente sull’esperienza empirica come era un tempo. L’ostetrica è la professionista che si occupa della fisiologia della donna in tutte le fasi della sua vita fertile, dal menarca alla menopausa.
Di cosa ti occupavi prima di diventare un’ostetrica a domicilio?
Prima di diventare ostetrica a domicilio ho lavorato per diversi anni come tata, dapprima in modo saltuario per conciliarlo con lo studio, poi a tempo pieno. Questa esperienza mi ha insegnato tantissimo, è stato grazie a quel lavoro che ho imparato come muovermi nelle case di altri. La casa è la cosa più cara che abbiamo, quando invitiamo qualcuno ad entrare gli stiamo mostrando tutto di noi, i nostri interessi, le nostre foto appese ai muri, il cibo che c’è sulla nostra tavola e il disordine sul letto della camera. C’è modo e modo di entrare nelle case delle persone e entrare nel modo giusto può fare la differenza sulla relazione che stiamo costruendo con quella famiglia.
Qual è stato il momento in cui hai deciso di lanciarti in questa impresa?
Già durante il percorso di studi sentivo che il lavoro in ospedale mi avrebbe privato di una parte per me molto importante del mio lavoro, la continuità dell’assistenza (o se vogliamo della relazione). Lavorare in libera professione – diventando un’ostetrica a domicilio – mi permette di accompagnare le donne che mi scelgono per tutto il percorso che decidiamo di fare insieme, potendo in questo modo dare un servizio che per me vale mille volte di più. Ho deciso di lanciarmi in quest’impresa a gennaio dello scorso anno quando ho detto “o adesso o mai più!” , volevo scommettere su me stessa e così ho dato le dimissioni alla famiglia presso la quale lavoravo a tempo pieno come tata e mi sono dedicata completamente a costruire questa nuova avventura.
Qual è stato per te l’ostacolo maggiore da superare per riuscire a far funzionare il tuo progetto?
L’ostacolo maggiore è stato senza dubbio quello di tutti i liberi professionisti all’inizio della carriera: riuscire a campare del proprio lavoro. E’ questo che ti domandi prima di partire, devi credere in te stessa e nella tua idea all’invero simile, devi crederci così tanto da poter convincere tutti gli altri, a quel punto convinci pure te stessa!
C’è un fil rouge, un concetto, molto chiaro che sta alla base del tuo progetto. Me lo racconti?
Il concetto alla base di tutto il mio lavoro è credere che il corpo delle donne sia potente: che le donne siano capaci di portare avanti una gravidanza, siano in grado di partorire e sappiano come allattare i propri bambini. Sembra una banalità ma, il messaggio sociale e culturale che al giorno d’oggi arriva alle donne in generale e alle future mamme in particolare è un messaggio di sfiducia, che mina le loro competenze biologiche.
Io passo le mie giornate a cercare di ricostruire quella fiducia nel corpo femminile che, come società, da qualche parte abbiamo perso per strada.
Dal tuo punto di vista, cosa cerca chi sceglie di affidarsi ad un’ostetrica a domicilio, e nello specifico a te? Qual è la tua carta vincente?
Secondo me chi mi sceglie lo fa perché cerca una figura che possa accompagnarla con competenza e professionalità rispettando le sue scelte e riconoscendo le sue abilità e i suoi punti di forza. Io non conduco, non prescrivo, non insegno, non faccio vedere come si fa. Mi metto dallo stesso lato del tavolo, ascolto, sostengo, informo e permetto alle donne di riscoprirsi capaci. Penso che la mia carta vincente sia proprio ridare il posto di guida alle donne e sedermi al loro fianco.
Un consiglio pratico che daresti a chi desidera seguire i tuoi passi?
Se è quello che desideri fare nella tua vita, fallo.
Seguire le proprie passioni è il regalo più grande che possiamo farci!
Non smettere mai di studiare ne’ di mettere in dubbio quello che conoscevi fino a quel punto, cerca sempre il confronto con colleghe più esperte e ascolta con il cuore le donne che ti affidano la loro storia. Prima di partire crea un fondo d’emergenza, se tutto va per il meglio lo userai per fare un bel viaggio.
Hai realizzato qualcosa di unico. Ora qual è il tuo prossimo traguardo?
La mia avventura ha appena lasciato la striscia del Via, sento che tutto è in continua costruzione e aggiusto la mia direzione ogni giorno. Per questo nuovo anno ho in programma un lungo corso di formazione presso la Scuola Elementale di Arte Ostetrica a Firenze per aggiungere qualche altro mattoncino alla mia professionalità. Il traguardo che mi piacerebbe raggiungere è di riuscire ad organizzarmi così bene con il lavoro da poter fare qualche attività come ostetrica volontaria.
Tre luoghi/viaggi nella tua Wishlist. Dove vorresti andare ora?
Viaggiare è difficile per chi vive tra una reperibilità e l’altra, ma qualche weekend lungo ogni tanto salta fuori.
Praga: ci sono stata qualche anno fa e mi è rimasta nel cuore! Purtroppo l’avevo visitata in 24 ore e vorrei tornarci per dedicarle una visita più approfondita.
Grecia: per questa estate stiamo progettando un viaggio on the road con il nostro furgone e pensavamo di visitare la Grecia. Ci siamo già sperimentati in questo genere di viaggi, lo scorso anno siamo stati 10 giorni in Corsica dormendo ogni notte in un campeggio diverso e visitando l’isola da nord a sud.
Bali: serve che scriva qualcosa a proposito? Meravigliosa. Oltre alle meraviglia naturali che riserva quest’isola indonesiana, Bali ospita anche il centro ostetrico Bumi Sehat, un centro no profit fondato dall’ostetrica statunitense Robin Lim che ha l’obiettivo di fornire un’assistenza alla nascita dolce, di qualità e culturalmente rispettosa per tutti, riconoscendo questo come uno dei diritti fondamentali dell’uomo.
Quali sono i progetti / le realtà imprenditoriali / le persone che ti hanno ispirato o dato la fiducia che ti ha permesso di lanciarti in questo progetto?
Una della mie più grandi ispirazioni viventi è la sopracitata Ibu Robin Lim che ho avuto la fortuna di incontrare durante la mia formazione come operatrice della Nascita. L’associazione Il Melograno – centri di informazione maternità e nascita mi ha accompagnata nel diventare la donna e l’ostetrica che sono, ha fatto con me quello che io oggi cerco di fare con le donne che incontro. Mio marito Francesco che mi da estrema fiducia ed è il primo a credere in me anche quando ogni tanto io dubito o tentenno.