The Hostello è l’Ostello di Verona con la O maiuscola. Qualcosa che mancava e che se non lo avessero aperto Anna, Gianni, Alessandro e Matteo, giuro che l’avrei aperto io! The Hostello è quell’ostello con un’anima che si coglie nei piccoli particolari, progettato in ogni dettaglio per farti sentire a tuo agio, come a casa, ma con quegli spazi in comune che ti danno anche la possibilità di rilassarti e conoscere gli altri ospiti e magari fare amicizia tra un pezzo vintage e uno di design.
Chi viaggia lo sa, una delle cose più belle di un viaggio è proprio la possibilità di far parte di una trama in cui sono intessute le storie di vita di tante persone in cammino e di chi sceglie di accogliere, come Anna o come Simona che avevamo intervistato qualche tempo fa. Tutto ciò, avviene nel cuore di Veronetta, uno dei quartieri più interessanti e “local” della città, multietnico e studentesco e pieno di vita.
Ma ora, parto con le mie 10 domande e lascio parlare Anna, uno dei 4 soci che hanno dato vita a questo spazio stupendo!
Raccontatemi chi siete. Chi si “nasconde” dietro The Hostello?
Siamo tre fratelli della provincia di Verona: io (Anna), Gianni e Alessandro. Con noi c’è Matteo di Firenze. Io e Matteo lavoraimo attivamente e quotidinamente in ostello, mentre Gianni è l’architetto che lo ha ristrutturato e che ci aiuta con aspetti più burocratici o idee brillanti per migliorare la struttura ed i servizi, e che quando può (lavora a Milano) ci fa da handy-man. Alessandro invece fa solo parte della società (socio occulto:::)), perchè ci pareva brutto lasciarlo fuori dal progetto :-D.
Di cosa vi occupavate prima di intraprendere questo stupendo progetto?
Matteo ha sempre lavorato neglio ostelli da quando aveva vent’anni. Prima a Dublino, poi a San Francisco e infine a Firenze. Senza di lui saremmo completamenti persi! Io dopo una laurea in Lettere ho lavorato per 10 anni per un’azienda di abbigliamento e negli utlimi 3-4 anni avevo iniziato ad affittare appartament ai turisti con Airbnb. Gianni invece ha senpre fatto l’architetto, dopo una laurea presa tra un viaggio ed un’altro!
Qual è stato il momento in cui avete deciso di lanciarvi in questa impresa?
Per rispondere a questa domanda devo mettere insieme un po’ di pezzi del puzzle. Il mio fratellino viaggiatore, dieci anni orsono, si prese una pausa di riflessione e partì con il suo amico Luca per un viaggio intorno al mondo della durata di 1 anno (esiste ancora il sito: www.attornoalmondo.com). Durante questo viaggio, essendo gli ostelli il loro rifugio, riflettè sul fatto che a Verona non esisteva un ostello*, nel senso più “moderno” del termine. Quindi un posto che fosse non solo economico, ma anche bello esteticamente e che offrisse servizi di vario tipo.
Con gli anni, io iniziai a lavorare con i turisti e mi resi conto di quanto fosse frequentata e conosciuta Verona all’estero. La ciliegina sulla torta è arrivata quando mi sono messa con Matteo, che era un vero esperto di Ostelli. Un paio di anni per cercare il posto goiusto et voilà: The Hostello a Verona.
*P.S. a Verona da sempre era attivo l’ostello di Vlla Francescatti, che però si inserisce nel genere di ostelli di prima generazione: gestito da volontari, di proprietà della chiesa, assolutamente spartano, con coprifuoco alle 23.00 ed aperto non solo ai viaggiatori, ma anche a senzatetto.
Qual è stato per voi l’ostacolo maggiore da superare per riuscire a far funzionare il progetto?
Domanda facilissima: LA BUROCRAZIA. Ci siamo dovuti scontrare con regolamenti a volte al limite dell’assurdo, ma si sà… questa è l’Italia. Ho sempre sentito parlare di quanto fosse difficile fare impresa nel nostro paese, ma non avevo mai preso sul serio certe affermazioni. Ed invece devo tristemente constatarne la veridicità. Oltretutto, nella nostra città l’ostello era/è un’entità abbastanza sconosciuta e spesso in Comune non sapevano darmi le informazioni che mi servivano.
Così ho passato intere giornate a cercare informazioni su internet, leggendo il leggibile in merito di normative regionali, nazionali e quanto potesse aiutarmi a capire cosa bisognava fare per aprire una strutturta come la nostra.
A favore però posso dire che sono sempre stati tutti estremente gentili e collaborativi e celeri nel cercare di aiutarmi a dipanare la matassa!
C’è un fil rouge, un concetto, che sta alla base del progetto? Me lo raccontate?
Il concetto alla base del nostro ostello è la CASA. Volevamo che i nostri ospiti si sentissero a casa loro, liberi di girare scalzi in cucina (la pulizia è uno dei nostri punti di forza), liberi di prendersi un libro dalla libreria e buttarsi sul divano, di bere un bicchieere di vino in giardino accarezzando il nostro gatto, Mercuzio, che è anche un po’ il loro, o di starsene tutto il giorno sotto le coperte se ne hanno voglia.
E che avessero sempre un volto amico e sorridente quando rientrano dalla giornata in giro per la città. Per questo cerchiamo il più possibile di ricordarci tutti i nomi. Crediamo che di mattina un ” Hi Billy how did you sleep?“” sia più caldo di un “hey you“…
Dal vostro punto di vista, cosa cerca chi sceglie The Hostello a Verona? Qual è la vostra carta vincente?
I nostri ospiti cercano proprio quest’atmosfera familiare, ma anche la possibilità di incontrare altri viaggiatori. Il 90% di loro, infatti, sta viaggiando in solitaria, quindi sono molto aperti alle nuove amicizie. Spessissimo li vediamo salire in camera da soli e poi scendere in 3-4 per andare a cena tutti insieme, o passare un’intera nottata in cucina a chiacchierare, anche in 10 persone provenienti da tutti gli angoli del mondo. Oppure finire per condividere un pezzo del loro viaggio,partendo per Firenze o Venezia insieme.
Da questo punto di vista le nostre zone comuni sono molto funzionali: è facilissimo trovare qualcuno con cui fare due chiacchiere…
Un consiglio pratico che dareste a chi desidera seguire i vostri passi e intraprendere una strada simile?
Il consiglio è sempre lo stesso: non demordere, anche quando sembra impossibile riuscirci. Durante l’anno e mezzo che è passato da quando abbiamo individuato il posto giusto e l’apertura, ci sono stati un paio di momenti in cui lo sconforto stava prendendo il sopravvento. Sembrava quasi che una qualche entità superiore volesse impedirci di realizzare il nostro progetto. E niente, si impreca un po’… e si cerca una soluzione!
Avete realizzato qualcosa di unico. Ora qual è il vostro prossimo traguardo?
Il prossimo traguardo è sicuramente quello di aprirne un altro! Ci stiamo facendo un’idea sulla nuova location, che forse sarà in Italia (non a Verona, chiaramente) ma non escludiamo di espatriare!
Tre luoghi/viaggi nella vostra wishlist. Dove vorreste andare ora?
Posso parlare per me e Matteo (Gianni ha visto già praticamente tutto il mondo, e Alessandro ha due bimbi piccoli): Road trip negli Stati Uniti, Islanda, Sri Lanka. Nel cuore però abbiamo Fuerteventura e una casa sulla spiaggia!
Quali sono i progetti / le realtà imprenditoriali / le persone che vi hanno ispirato o dato la fiducia che vi ha permesso di lanciarvi nell’avventura The Hostello?
Diciamo che da quando abbiamo avuto l’idea e abbiamo inziato a parlarne con gli amici, ci hanno tutti indistintamente infuso una grande sicurezza. Soprattutto quelli di Verona, che come noi riconoscevano la grande carenza per una città come la nostra nel non avere un Hostel. Quindi se tutti gli amici ti dicono che sarà un successo e che l’idea è fighissima, non puoi che continuare a crederci!
Quanto all’ispirazione, sicuramete è venuta dai molto ostelli bellissimi che conoscevamo in giro per il mondo, ma soprattutto per l’europa, dove a parer mio ci sono i più belli, dal punto di vista del design.
Nelle parole di Anna c’è tanto entusiasmo e una voglia di cambiare le cose travolgente, che non poteva che concretizzarsi in un progetto così ambizioso e bello. Sono davvero felice che un progetto così sia nato proprio nella mia città! Una staycation da The Hostello me la farei volentieri anche se una casetta già ce l’ho XD