Lisa e J sono tornati da ormai due anni, e ancora raccontano le loro strabilianti avventure in terra Australe. Non c’è dubbio che la loro Working Holiday in Australia li abbia segnati, e noi li invidiamo (amorevolmente, si intende) per questa esperienza che li ha portati per un anno in un paese agli antipodi rispetto all’Italia e ricchissimo di bellezze naturali oltre che di opportunità. Ci siamo resi conto che la loro esperienza può essere utile a tanti di voi amici local nomads che come noi sognate ad occhi aperti la prossima avventura, il prossimo biglietto acquistato, e magari un’esperienza di vita in un paese lontano.
Working holiday Australia: l’esperienza di Lisa e J
Abbiamo proposto a Lisa e J di raccontare la storia del loro viaggio reso possibile dal WHV (= Working Holiday Visa) e hanno acconsentito con entusiasmo, felici di poter illuminare grazie alla loro esperienza altri giovani orientati verso questa scelta di vita. Finalmente possiamo condividere con voi l’intervista che abbiamo realizzato e le loro fotografie!
Partiamo dalle basi. Quali sono i pre-requisiti per poter far domanda di Working Holiday Visa per l’Australia?
J Età inferiore ai 30 anni. Richiedono – blandamente devo dire – che si dimostri la possibilità di mantenersi o di uscire, quindi o il biglietto A/R oppure una certa somma sul conto bancario. Noi non siamo mai stati esplicitamente controllati in tal senso.
L Richiedono anche di avere un minimo di soldi sul conto, proprio per dimostrare la capacità di mantenersi/uscire. Non servono grandi cifre, mi sembra che noi avessimo circa 3000 AUD sul conto australiano ma nessuno ha mai controllato o chiesto nulla. Una chicca che in pochi sanno è che l’Italia ha un accordo bilaterale con l’Australia che permette ai cittadini italiani di accedere al Medicare, assicurazione sanitaria, per un tempo pari a 6 mesi dall’ingresso nel paese. Se si rimane di più è meglio fare un’assicurazione sanitaria.
Come si richiede il visto? Potete illustrarmi la procedura, i documenti richiesti?
J Procedura on line, si va sul sito ufficiale del governo australiano e si compila il modulo. È richiesto solo il passaporto.
Quanto tempo ci vuole per ottenere il visto una volta fatta la richiesta?
J A noi è arrivato nel giro di una giornata. Il sito dichiara tempi di attesa entro gli 8 gg per il 75% delle richieste.
Quali sono le limitazioni imposte al lavoratore da questo tipo di visto?
J In realtà quasi nessuna. Il lavoratore può svolgere qualsiasi tipo di lavoro – purché per periodi non superiori a 6 mesi consecutivi -, soggiornare ed entrare e uscire senza limiti dal paese. Però se lo si vuole prolungare bisogna aver lavorato almento 3 mesi (ovvero 88 giorni) in aree rurali (lista completa sul sito specificato prima) e in specified work (ad esemio agricoltura e allevamento, pesca e pesca delle perle, lavori forestali, miniera e lavori edili). Naturalmente si deve fornire adeguata documentazione a prova di ciò quindi è meglio scegliere lavori in regola e non lavori in nero.
L La parte migliore a poposito dei 3 mesi necessari per estendere il visto è che viene contata come giornata lavorativa anche una giornata lavorata poche ore, non necessariamente tempo pieno quindi, l’importante è che il lavoro sia in regola. Spesso si accetta il lavoro in nero non sapendo che il lavoro regolare da accesso anche alla superannuation, ossia l’equivalente dei contributi previdenziali, che vengono restituiti al lavoratore all’uscita del paese.
Qual è la stagione migliore per partire per questo tipo di esperienza?
J Dipende dalla meta. L’Australia è così grande che il tempo metereologico cambia a seconda del posto.
L Noi siamo partiti in dicembre e ci siamo stabiliti nella zona di Melbourne. Per il sud sarebbe un pò presto per la stagione di raccolta, sarebbe meglio gennaio, ma se si va nella zona di Sidney o più a nord ci sono altri tipi di coltivazione con altri periodi di raccolta. Insomma, non è questione di quando partire ma piuttosto da dove partire nel periodo in cui si vuole andare.
Cosa avete fatto appena arrivati? Quali sono stati i primi passi?
J Comprare la sim del cellulare e confermare il conto già aperto dall’Italia. Poi abbiamo fatto i turisti per qualche giorno.
L La prima settimana ci siamo dati al turismo nella zona di Melbourne, avevamo già organizzato dall’Italia cosa vedere in quei giorni. Finita la parte vacanziera ci siamo spostati a Merrigum senza garanzie di un lavoro ma una volta arrivati abbiamo scoperto che i caravan park, come gli ostelli, sono ottimi posti dove trovare qualche lavoretto di poche pretese.
Apertura conto in banca in Australia: va fatto? Si tratta di un procedimento complicato?
J Assolutamente non è complicato e altrettanto assolutamente è necessario aprirlo. Lo si può comodamente fare da casa in pochi clic. Viene aperto un conto corrente su cui si può solo depositare, bisogna scegliere una filiale della banca presso la quale rivolgersi all’arrivo e presentare il passaporto, loro confermeranno il conto e sbloccheranno i pagamenti e consegneranno il bancomat.
L Best bank account ever! Noi avevamo la Commonwealth Bank che oltre ad avere il conto apribile all’Italia ha anche un piano di accumulo dove mettere i proprio soldi con interessi molto alti rispetto all’Italia, estremamente flessibile, tutto facilemente gestibile dalla App!
Apertura servizio di telefonia mobile. Come si fa? Che compagnia avevate scelto?
J Scheda ricaricabile comprata al tabaccaio. Lebara e Amaysim. Una aveva le chiamate verso Italia incluse nel piano, l’altra era più vantaggiosa sulla connessione dati.
L Noi essendo in due abbiamo scelto di diversificare. Amaysim aveva tantissimi dati disponibili mentre Lebara aveva le chiamate gratuite verso una serie di stati tra cui l’Italia. Con il senno di poi direi che tra le due Amaysim era migliore come offerta visto che come ricezione sono equivalenti.
Che tipi di lavoro si possono fare con questo visto? Cosa avete fatto voi?
J Come detto sopra si possono svolgere tutti i lavori, però se si vuole prolungare il visto bisogna aver lavorato almento 3 mesi / 88 giorni in aree rurali e in selected jobs. Inoltre, molti employer non assumono gente con il WHV (anche se legalmente sarebbe permesso) perché solitamente non offrono stabilità. Noi abbiamo lavorato in campagna, raccolta frutta e potatura. È il lavoro più rapido da trovare, non serve esperienza ed è molto flessibile.
Come cercavate lavoro?
J Avevamo il contatto di un contractor da una precedente lavoratrice ma comunque i caravan park come quello in cui vivevamo sono dei catalizzatori per questi contractor che passano spesso per raccogliere lavoratori, poi anche parlando con altri WHVers si raccolgono informazioni.
L Dipende tutto da cosa si cerca, noi volevamo un lavoro subito che ci permettesse si risparmiare i soldi necessari per viaggiare. In questo caso si può cercare nelle zone rurali, caravan park prevalentemente, dove ci sono i contractor. Se si vuole stare in città credo sia richiesto un livello più alto di inglese, qualche inserzione si trova anche nei luoghi di aggregazione dei backpackers come ad esempio negli ostelli.
Si può richiedere un prolungamento del visto?
J Sì, per un secondo anno anche non consecutivo a patto che nel primo anno si abbia lavorato almento 3 mesi / 180 giorni in aree rurali e in selected jobs (dettagli) e non si abbia più di 30 anni.
L Se si ha intenzione di rimanere per un periodo superiore ad un anno vale la pena sfacchinare per i tre mesi necessari a richiedere un prolungamento del visto. Meglio farlo subito, appena arrivati, darà la possibilità di entrare nell’ottica australiana in maniera graduale essendo questi lavori fatti da altri europei che possono aiutarti.
Il vostro itinerario a grandi linee. Me lo raccontate?
J MXP-DEL-MEL come aereo. Poi Melbourne-Merrigum in treno e lì siamo stati 5 mesi a lavorare. Il viaggio poi è stato lungo tutta la costa ovest poi all’interno: Darwin, Alice Springs, Adelaide e lungo la Great Ocean Road abbiamo chiuso su Melbourne.
L 13.000 kM in campervan che è il modello scatola da scarpe di un camper, tipo California per capirci. Partenza da Melbourne, tappa a Canberra, Sidney, Brisbane, Townsville per poi attraversare il deserto alla volta di Darwin, Alice Springs, Uluru, Coober Pedy e giù fino ad Adelaide per infine chiudere il cerchio a Melbourne passando per la Great Ocean Road. Il posto più bello che abbiamo visto però è stata la Tasmania, isola a sud di Melbourne che è diversissima dal resto dell’Australia e per questo ancora più meritevole di una visita. Non perdetevi Port Arthur e le Cradle Mountains!
Ci consigliate qualche libro da leggere prima di visitare l’Australia?
J Bill Bryson “In un paese bruciato dal sole” e Sven Lindqvist “Terra di nessuno”
L Bill Bryson da un’immagine leggera e divertente dell’Australia, vale la pena leggerlo se non altro per vedere cosa ne pensa della percezione che gli australiani hanno dei pericoli della loro terra.
Film che consigliate di vedere?
J Non saprei, forse Mad Max…
Come mai avevate deciso di partire? Siete soddisfatti della vostra scelta oppure non ripetereste l’esperienza? Perché?
J Come dico sempre sono (siamo) partiti per 3 motivi: per lavorare, perché non avevo un lavoro, per imparare la lingua e per visitare il paese. Siamo partiti con l’obbiettivo di tornare in Italia e sono (siamo) soddisfatti dell’esperienza che consiglio a chi si trova in situazioni simili. Dei tre obbiettivi ne ho centrati due, non penso di aver migliorato la lingua.
L Era un momento in cui mi era scaduto il contratto di lavoro e non sapevo bene quale sarebbe stata la mossa sucessiva. Ho sempre voluto fare un’esperienza all’estero e quella sembrava una buona occasione per prendere le distanze dalla vita di tutti i giorni e viaggiare in un posto che altrimenti non avrei mai visto perchè troppo costoso e lontano. In tal senso l’ho vissuta come una vacanza, il lavoro è servito per risparmiare i soldi che poi abbiamo speso viaggiando, abbiamo conosciuto un sacco di persone interessanti, visto posti meravigliosi e il mio inglese è decisamente migliorato. Del resto quando lo si parla molto poco si può solo migliorare. Questo viaggio è servito assolutamente anche una volta tornati a casa, l’esperienza all’estero ha aiutato anche a livello di curriculum ed è sempre un buon argomento di conversazione.
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