[Day #46 to #49] Hue: una Storia complessa
Come gran parte delle capitali storiche decadute anche Hue sembra una cittadina austera e dormiente.
Vive di rendita di un passato glorioso in cui la dinastia Nguyen la fece grande e la cittadella ne è un fulgido esempio. Per noi pero lo splendore è cominciato quando, messo in moto lo scooter, siamo usciti appena fuori dalla città: una natura selvaggia e florida, cimiteri cinesi in grande stile, il fiume dei profumi ampio e lento.
Là fuori i vari imperatori Nguyen si sono sbizzariti a costruire le loro tombe senza indugiare nel lusso e nelle raffinatezze: se la pagoda Thien Mu lungo il fiume è quieta e meditativa, la tomba di Khai Dinh è l’apice della megalomania: un colosso in mezzo alla giungla da 127 scalini, sculture, ornamenti architettonici e pareti dorate, un incrocio assurdo tra Gaudì, arte giapponese e cinese e stile francese. Ovviamente per completarla finí per sconquassare le casse dell’impero e indebitarsi con mezzo mondo. Khai Dinh fu il penultimo imperatore, nel 1945 il suo successore Bao Dai abdicò e apri la strada alla prima guerra d’ indocina tra i vietnamiti del nord guidati da Ho Chi Minh e la Francia. Quasi due secoli di storia vietnamita si chiudono così a Hue.