Lost in Misiones Jesuiticas!
Tutti vanno sull’altopiano. Qualcuno scende a valle soprattutto per sfruttare l’accessibilità della foresta amazzonica nella regione del Beni. Qualcuno in meno arriva a Santa Cruz. Praticamente nessuno si avventura a sud-est, in Chiquitania, dove i gesuiti nel XVIII secolo fondarono le loro missioni avventurandosi in territori sconosciuti densi di foreste e comunità indigene.
Ed è un peccato perché è una parte di Bolivia davvero interessante. I gesuiti, oltre che folli avventurieri, erano abili ingegneri, scienziati e artisti. Dovevano costruire da zero villaggi in nome di Dio e convertire ed “educare” i locali, non proprio obbiettivi semplici. Spesso le missioni finivano per essere dei grandi esempi di armonia tra cultura locale e cultura cristiana e godevano di grande autonomia, motivo per cui i Gesuiti furono allontanati nei primi anni del XIX, quando i fermenti indipendentisti di tutto il Sudamerica potevano nuocere alla corona di Spagna.
Eppure a San Jose, San Ignacio e Concepción, le tre missiones che abbiamo visitato si respira ancora l’aria di un villaggio gesuita e le influenze architettoniche e culturali di quel periodo sono rimaste praticamente intatte. Le chiese delle missiones sono dei veri e propri gioielli in legno in cui abbondano affreschi e sculture barocche ma con un feeling coloniale, un patrimonio unico iscritto nella lista UNESCO.
Non ultimi, una natura abbacinante, terreni rosso fuoco, popoli sonnacchiosi che sembrano usciti da un romanzo di Garcia Marquez e insetti giganti. E quando hai smesso di sorprenderti ecco che compare un mennonita biondo con gli occhi azzurri, vestito come se fosse sul set della “casa della prateria”. Ma questa è un’altra storia…
Se volete saperne di più sulle missioni gesuitiche in Sudamerica, il film “Mission” del 1986, palma d’oro a Cannes, é un buon punto di partenza.