Nell’immaginario collettivo le Filippine corrispondono a mare, sole e spiagge bianche, ma è tutto qui? Oltre a Boracay, El Nido e le altre location famose in tutto il mondo c’è molto di più. 10 cose che probabilmente non conoscete a proposito delle Filippine.
Abbiamo visitato le Filippine come primo paese del nostro Grande Viaggio lo scorso Febbraio. Ci siamo trovati davanti un paese fragile con una popolazione in perenne diaspora che spera in un futuro migliore in occidente o nella penisola arabica. Al contempo importa un turismo spesso poco consapevole che vola da Manila verso le principali destinazioni di mare dove li attendono comfort e lusso, bypassando tutti i problemi del paese, miseria, corruzione, inquinamento e un divario troppo evidente tra ricchi e poveri. E’ notizia recente che il controverso presidente Duterte ha deciso di chiudere per 6 mesi Boracay, la principale attrazione turistica delle filippine, più volte eletta una delle spiagge più belle del mondo, a causa dell’inquinamento legato al turismo e ai visitatori.
In realtà le Filippine garantiscono una varietà di ambienti (come le risaie del panorama qui sopra) e di una gamma di esperienze davvero ampia che vanno oltre al relax di una bella spiaggia e di un bel mare trasparente come quello di El Nido e Coron a Palawan. Leggete le 10 curiosità: speriamo vi incuriosiscano e spingano ad esplorare questo paese contraddittorio ma affascinante!
1. Il karaoke degli stonati
Difficilmente non avrete la possibilità di sperimentare sulla vostra pelle la passione dei pinoy (il nomignolo per definire gli abitanti delle Filippine) per il karaoke. E’una delle istituzioni del paese, ogni villaggio, per quanto piccolo sia, ha un bar con un karaoke all’interno. Di solito si canta da pomeriggio a notte senza vergogna e senza paura, indipendentemente dalla bravura nel canto. Non è raro addormentarsi con uno stuolo di Filippini che strepitano e ululano canzoni locali e spesso bisogna trattenere le risate quando si passa davanti ad un karaoke (e fate attenzione perchè ovviamente deridere qualcuno che canta è un comportamento altamente disdicevole). Il karaoke è presente sempre e ovunque perciò non sorprendetevi se, durante un ingorgo stradale, il vostro tassista possa tirare fuori un “gelato” pieno di lucine colorate collegato all’impianto audio/video dell’auto (a noi è successo).
In generale il canto compulsivo sembra essere una delle maggiori capacità del popolo filippino. Spazzini, cassiere del supermercato e perfino guardie giurate e poliziotti cantano in servizio per allietarvi la giornata. Non si può dire che non sia un paese che non vive in allegria!
2. Il Panagbenga festival di Baguio
Se avete l’opportunità di visitare le Filippine a Febbraio non potete perdervi il Panagbenga Festival a Baguio. Baguio è una delle città più sorprendenti che abbiamo visitato nelle Filippine, è vitale, variopinta, piena di verde e parchi naturali, incastonata in mezzo alle montagne della cordillera. Stobosa, il quartiere arroccato su una collina poco fuori, è un coloratissimo borgo da cartolina già in odore di must instagram.
Il Panagbenga Festival (Panagbenga in lingua Kankanaey significa stagione della fioritura) è un incredibile festa dedicata ai fiori che si celebra a Febbraio come monito alla ricostruzione e alla rinascita dopo il terribile terremoto che ha colpito la zona nel 1990. Il momento clou è la enorme parata dedicata ai fiori che si dipana tra le vie del centro tra balli etnici e tradizionali (su tutti la danza Ibaloi), carri carnevaleschi, complessi che suonano dal vivo e una esplosione incontenibile di colori e musica. Il panagbenga è anche un modo per riscoprire le tradizioni degli indigeni della cordillera e aiutare le giovani generazioni di questi popoli che stanno sempre di più scomparendo.
3. Il “Via col Vento” filippino di Bacolod e Silay
Se vi piacciono le atmosfere sospiranti del film di Fleming, Bacolod e Silay sono sicuramente il posto che fa per voi. Alzi la mano chi sapeva che, nel cuore delle Filippine, nella punta settentrionale dell’isola di Negros è sorto uno dei più fiorenti commerci di canna da zucchero dell’Asia nonchè il rum Don Papa? Nel 1840, un francese di nome Yves Leopold Germain Gaston si spinge fino a Silay per trovare il terreno adatto alle piantagioni di canna da zucchero dopo aver viaggiato tre anni nelle Filippine. E’ il primo a commercializzare la canna da zucchero di alta qualità creando un mercato senza precedenti.
A Silay ci sono più di 30 case storiche dei grandi commercianti di canna da zucchero di cui alcune, come la Balay Negrense la casa di Gaston e della sua famiglia, sono rimaste intatte e arredate con i meravigliosi interni e mobili originali. Altrettanto affascinanti, per motivi diversi, sono le rovine della casa di Don Mariano Ledesma Lacson chiamate “The ruins”. La tenuta è stata incendiata di proposito per non farla cadere in mano ai giapponesi durante la seconda guerra mondiale e ad oggi è rimasto lo scheletro elegantissimo in stile italiano in mezzo ad un parco di 440 ettari. E’ chiamato anche il “Taj Mahal delle Filippine”.
4. No Spitting of Moma! (nella cordillera filippina)
“No spitting of moma!” La potrete leggere un pò ovunque questa scritta se avrete l’occasione di avventurarvi nelle meravigliose montagne dell’isola di Luzon. Il moma non è altro che la noce di betel, stimolante da masticare molto diffuso non solo nelle filippine ma in tutto il sud-est astiatico. Si sta tentanto una campagna di sensibilizzazione per fermare l’abuso di moma che, oltre ai danni più superficiali come la marcitura dei denti, causa numerose malattie. Inoltre gli sputazzi di moma, dal colore rosso vivido, sporcano le strade e i muri delle case in maniera indelebile. Al momento, soprattutto nella regione di Kalinga, il moma è ancora molto diffuso sia tra gli anziani ma anche tra i giovani.
Detto questo, la cordillera filippina, a meno che non siate dei fanatici del mare, è una tappa imprescindibile del vostro viaggio nelle Filippine: da non perdere ci sono le terrazze di riso degli Ifugao, la leggenda della tatuatrice 101enne Whang Od a Buscalan, le numerose possibilità di esplorazione che offrono Sagada e i suoi dintorni. Se avete voglia di esperienze meno mainstream, spingetevi fino alla regione di Kalinga e andate alla scoperta dei villaggi dei guerrieri tribali tatuati. E mi raccomando… non perdete l’occasione di viaggiare sul tetto di un bus!!!
5. Alle origini della birra San Miguel: Manila!
Una delle prime cose sorprendenti che abbiamo scoperto appena atterrati a Manila è che la birra San Miguel non è affatto spagnola come spesso si crede, ma è originaria delle Filippine, in particolare di Manila. La prima fabbrica di birra aprì nel 1890 ad opera di un manipolo di spagnoli ed era la prima di tutto il sud-est asiatico. Ai primi del ‘900 cominciarono le prime esportazioni in Cina e in Asia e nel 1930 perfino negli Stati Uniti. La birra San Miguel paradossalmente arrivò solo nel secondo dopoguerra in Spagna e in tutto Europa.
Ma oltre alla San Miguel (che è già un buon punto a suo favore) Manila offre molto di più. Concedete qualche giorno a questa metropoli, che oltre al cemento e al traffico, può riservare delle bellissime sorprese. Manila è vibrante e molto varia e anche se è rimasto poco della “perla d’oriente”, potrà stupirvi con mercati variopinti, vestigia di un passato coloniale perduto, skyline degne di New York, street food e una serie di quartieri vivaci in cui passare una bella serata.
6. A Ilo-Ilo non si fuma!
Tra i decreti più sorprendenti che abbiamo avuto modo di scoprire nelle Filippine ci sono quelli anti-fumo. A Ilo-Ilo le prime ordinanze risalgono al 2006, seguite poi da altre dal 2013 in poi. Ad oggi Ilo-Ilo si dichiara una “Smoke free Zone” in cui è vietato l’uso e la promozione del tabacco e perfino delle sigarette elettroniche. Ogni quartiere è pieno di cartelli che orgogliosamente richiamano questo vero e proprio landmark della città, l’obbiettivo è liberarsi al 100% delle sigarette.
Detto questo, Ilo-Ilo è una città che come le altre ha i suoi problemi legati all’inquinamento e al traffico mantenendo però una certa vivibilità. Illustre centro del periodo coloniale, ha vissuto il boom del commercio di canna da zucchero ed è stata per secoli una delle città più importanti delle Filippine. Nel secondo dopoguerra ha vissuto un periodo di declino economico e politico dal quale sta uscendo lentamente ed è ad oggi in buona ripresa. E’ anche un ottimo campo base per visitare le meraviglie dell’isola di Panay, dalla vicina isola di Guimaras alle chiese barocche patrimonio UNESCO, ai villaggi tribali e remoti delle zone interne.
7. Gesù giocava a basket?
Quando i filippini tengono particolarmente ad una cosa, lo fanno davvero sul serio! Sono due i feticismi principali del popolo filippino. Il primo è il basket. Non c’è villaggio o città che non abbia una serie di campi da basket per far allenare i propri giovani, di solito addirittura il campo è la piazza centrale del paese o del barangay. Si gioca ovunque e qualunque ora del giorno e non mancano i tornei di strada. Se la pallacanestro giocata è un must, ancor di più lo è quella guardata: sono migliaia i filippini attaccati allo schermo di un cellulare o di una televisione ogni giorno ipnotizzati da una partita di basket locale ma soprattutto di NBA e perfino le sale d’aspetto di stazioni e aeroporti riproducono partite importanti.
L’altro feticismo (se così possiamo chiamarlo) è la religione cristiana. Sono decine e decine i culti religiosi, più o meno ufficiali, affiliati o legati al cristianesimo: Avventisti del settimo giorno, antitrinitaristi, pentecostali, evangelici, battisti, anglicani e tanti altri. Ci sono chiese monumentali e chiese costruite in lamiera in mezzo alle baraccopoli, chiese che sembrano uffici e chiese barocche. I cristiani sono il 92% della popolazione di cui l’ 81% sono cattolici. Venerano degli idoli tipicamente locali come il Nazareno nero di Quiapo a Manila o il Santo Nino di Cebu. A volte il fanatismo sfocia in esaltazioni personalistiche di predicatori che seguiti da un massiccio gruppo di proseliti creano dei culti basati sulla propria figura. E’ il caso, per esempio, della chiesa restaurazionista chiamata Kingdom of Jesus Christ, The Name Above Every Name, guidata da Apollo Quiboloy, di cui abbiamo avuto modo di “apprezzare” le gesta per caso durante uno speaking a Baguio.
8. Trike e Jeepney
I mezzi di trasporto locali delle Filippine sono davvero originali. La scarsità di mezzi pubblici quali metro o bus ha creato tutto un sottobosco di vetture singolari e personalizzate che scorrazzano per le città. Le Jeepney sono delle vecchie camionette militari statunitensi del periodo della seconda guerra mondiale rimesse a nuovo. Effettuano dei percorsi prefissati con numerose fermate che di solito sono scritte sul fianco o sul vetro anteriore. Si sale dalla porta posteriore e può contenere una quindicina di persona. Costano una inezia (tra gli 8 e i 16 PHP che significa circa 15 centesimi) ma l’importante è sapere quando scendere per non finire più lontano dalla destinazione di quando si era partiti! Le livree cambiano a seconda della città ma di solito sono sempre dai colori sgargianti e dai disegni esuberanti.
I trike sono la versione filippina dei Rickshaw e tuk-tuk. Sono composti da un motorella (di quelle che si vedevano da noi negli anni 70/80) più un sidecar coperto. Anche in questo caso ogni città ha la sua variante di trike che differisce leggermente magari per la copertura, per il tipo di moto o per i colori. Sono sostanzialmente dei taxi a tre ruote e attenzione a non farvi fregare sul prezzo perchè molti sono degli imbroglioni! In particolare nei piccoli centri i trike vengono caricati all’inverosimile e non è raro vedere dieci persone montarci sopra, magari appesi con una mano ai ferri della copertura o seduti sul tetto.
9. Le coppie miste
Non posso far altro che confermare che le donne filippine siano mediamente molto belle dopo una attenta ricognizione (condotta sotto la supervisione di alle :)) e non mi stupisce il fatto che molti occidentali si possano invaghire di una bella signorina magari in riva ad uno degli splendidi mari di una delle splendide isole che le Filippine hanno in abbondanza. Ma il fenomeno di fidanzamenti e matrimoni tra uomo occidentale e donna filippina ha veramente delle proporzioni che vanno ogni oltre più rosea previsione. Quotidianamente si possono osservare in tutto il paese numerose coppie di questo tipo in cui magari l’uomo è sulla 50ina e si sta avvicinando rapidamente alla pensione mentre la donna è una giovane e delicata trentenne filippina. Le statistiche dicono che ogni anno sono circa 20.000 i matrimoni tra donna filippina e uomo occidentale (prevalentemente americani) che si sono conosciuti online!
Se i Filippini sono estremamente esterofili (soprattutto se si parla di USA) e avere un compagno occidentale è una dote di inestimabile valore sociale oltre che una fonte economica sicura, d’altro canto questi uomini occidentali sono alla ricerca di donne tranquille e poco propense ad un impiego professionale di alto profilo. In pratica la versione tropicale del film “La donna perfetta”.
10. A Manila si vive nei cimiteri!
Un buon modo di descrivere la follia di Manila a chi non c’è stato è raccontargli i suoi cimiteri.
Se il cimitero cinese con i suoi mausolei a due piani che sono veree proprie ville con tanto di televisione, aria condizionata, tavoli, sedie e cibo in abbondanza (non sia mai che il defunto non riceva il massimo comfort nell’aldilà) è al limite del surreale, il cimitero nord è assurdamente pazzesco: qui i mausolei e le tombe sono veramente abitate! I bimbi giocano tra le lapidi e le madri cucinano sopra stele funerarie. Non mancano ovviamente campi da basket, bar e negozi creati sfruttando sempre costruzioni funerarie pre-esistenti. D’altronde dove si potrebbe vivere meglio che in una luminosa dependance di marmo con tanto di giardinetto esterno?
Qualora ve la sentiste di entrare sappiate che è vietato fare fotografie (anche se si riceve solo un monito all’ingresso e nessuno controlla all’interno) e che, come avete intuito, il posto non è molto raccomandabile di notte. Di giorno merita comunque un giro perchè è davvero singolare!