Visit Copenhagen!
Mentre l’occidente si risvegliava all’improvviso dal torpore, in un moto di paura, dopo gli attentati del 13 novembre a Parigi ero a Copenhagen. Non riuscirò mai a scindere il ricordo di questa città da tutti i pensieri che quel mattino, svegliandomi e trovando sui social network le notizie di quanto era accaduto, feci. La mia risoluzione: non avrei smesso di viaggiare per paura, avrei fatto il gioco di chi vuole spegnere il piacere, il bello e l’ironia nei nostri occhi.
Ora sono delle care amiche a visitare Copenhagen, città che con l’ausilio del clima primaverile sarà ancora più affascinante e viva! Questo post è dedicato a loro, per aiutarle a scoprire tutte le chicche che la città offre. E sono davvero molte…

Uno dei servizi più utili e comodi offerti dalla città sono i trasporti pubblici che, sebbene piuttosto costosi se si sceglie di acquistare biglietti singoli (circa 2 €), non si fermano mai: sono in funzione 24 ore su 24, e questo vale sia per metro e bus, che per i treni che vi portano dall’aeroporto alla città, e viceversa. Un consiglio: se pensate di utilizzare molto bus e metro, acquistate il giornaliero all’arrivo in aeroporto.
Visit Copenhagen for the best hostels!
Innanzitutto, dove pernottare a Copenhagen?
I primi giorni ho pernottato nella zona di Frederiksberg, sul lato ovest dello storico Assistens Cemetery. Sebbene decentrata rispetto al centro storico (circa 20 min a piedi), la zona è ricchissima di locali (frequentati principalmente da locali e studenti che vivono in zona) dove cenare a prezzi contenuti e sfruttare la mattinata per gustare ricchi brunch che vi riempiranno lo stomaco per tutto il giorno. L’ultima notte, per avvicinarci al treno che avremo dovuto prendere la mattina presto per il volo di ritorno, abbiamo prenotato una doppia all’Urban House Copenhagen, un ostello fantastico alle spalle della stazione. Non solo un’ostello: si tratta di un ostello che al suo interno accoglie un bar aperto al pubblico, una serie di eventi, un tatuatore e una serie di servizi per chi pernotta nell’ostello piuttosto lunga in cui si annoverano una sala video, sale dedicate a calcetto e biliardo, una cucina e un’hangover room dove vige il silenzio più assoluto. Sicuramente non manca il senso dell’ironia a chi ha ideato quest’ostello.

Visit Copenhagen for the best breakfasts!
Se il buongiorno si vede dal mattino, la domanda delle domande è sicuramente: dove fare colazione?
- Consigliate da un simpatico signore conosciuto al mercato Torverhallern, abbiamo scoperto l’imperdibile brunch di Ipsen & Co (Gammel Kongevej 108), che si trova a Frederiksberg a ovest rispetto al Cimitero Assistens (la stessa zona dove pernottavamo). Con la bella stagione offre anche sedute all’aperto, ma vale la pena entrare per sentirsi riscaldati dall’ambiente dal design tipicamente nordico ma caldo: qui ci si sente subito subito come se ci si trovasse a casa di un’amico. Consiglio di scegliere il brunch, accompagnato dal succo d’arancia pressato al momento o da un ottimo caffè americano (entrambi inclusi a scelta nel menu brunch). Il fatto che il sito sia solo in danese non vi deve spaventare, anzi è buon segno: qui troverete amici e famiglie del quartiere intenti a gustare i prodotti freschi e spesso biologici scelti dai titolari del locale. Proprio da Ipsen & co ho avuto di provare lo Skyr, tipico yogurt islandese che ho poi avuto modo di mangiare in quantità in Islanda.
- Sempre nei pressi di Frederiksberg, però a sud dell’Assistens, abbiamo avuto la fortuna di provare l’altrettanto ricco brunch di Cafe Auto (Griffenfeldsgade 22). Qui potrete venire a colazione, ma l’offerta copre tutto il corso della giornata dal pranzo, sino all’aperitivo serale (pare che i cocktail non siano niente male) e a giudicare dal brunch mi sento di consigliarlo a tutte le ore, non solo a colazione!
- Un posticino che non ho provato personalmente, ma che mi sento di consigliare perché approvato da Lidia di Nonsolofood (un’istituzione quando si parla di Copenhagen dato che la conosce come le sue tasche), è Leckerbaer (Ryesgade 118): si tratta di un pastry shop specializzata in biscotti ispirati alla tradizione danese in questo campo. Sono bellissimi, e immagino anche buonissimi! Rispetto ai due locali citati sopra, si trova piuttosto decentrato, nella parte est della città.
Visit Copenhagen for the best sightseeing!
Se pensate che a Copenhagen ci sia solo la statua della Sirenetta vi sbagliate di grosso, e anzi sarete stupiti di sapere che la famosissima statua è davvero piccola, localizzata fuori dal centro della città e che sullo sfondo della povera sirenetta vi sono innumerevoli fabbriche fumanti, introno a lei un nugolo di turisti intenti a fare selfie al limite della caduta nelle gelide acque del mar del nord. Non vi sconsiglio di andarci, ma se i tempi sono stretti, probabilmente potrebbe non essere una cattiva idea.
- Tivoli (proprio accanto alla Stazione Centrale) è un giardino e un parco di divertimenti aperto nel 1843, quindi uno dei più antichi del mondo! Entrare costa circa 25 € e io ho rinunciato, data la mia limitata passione per il genere ma certamente è un’altro dei luoghi più conosciuti della città e un vero e proprio museo a cielo aperto della storia dell’intrattenimento. Ancora oggi è il parco a tema più visitato al mondo.
- Nyhaven è il nuovo porto, al giorno d’oggi famoso per la sua storicità, e forse il landmark per eccellenza della città. Si trova al capo opposto rispetto al Radhus (municipio) dello Stroget (la strada dello shopping che unisce tutte le parti del centro di Copenhagen). Si tratta di un lungo canale, su cui si affacciano tante casette colorate e barche antiche e nuove (oltre a innumerevoli locali molto turistici che vi consiglio di evitare). In una bella giornata gli scatti fatti qui saranno bellissimi!
- Il Castello di Amalienborg si trova non lontano dalla Copenhagen Opera House affacciata sul fiume. Si tratta della residenza invernale dei reali di Danimarca, e una bellissima piazza circolare dove si aggirano le guardie attente a supervisionare la salvezza della regina. Una passeggiata qui vi porterà vicino a Kastellet.
- Vale la pena di camminare sino a Kastellet, una struttura fortificata a forma di stella nel mezzo di un parco che vi darà modo di fare una passeggiata e scoprire un’altro degli aspetti più belli di questa città: l’amore dei suoi cittadini per la vita all’aria aperta.
- Da Kastellet potrete facilmente raggiungere lo stupendo Orto Botanico e da qui alla Torre Rotonda la strada è davvero poca. In questa maniera, indicativamente avrete visto tutto il centro!
Uno dei luoghi che mi affascinavano molto organizzando il mio weekend a Copenhagen è Christiania. La conoscete? Si trova nel quartiere Christianshavn ed è un’area franca (in pratica uno spazio occupato e autogestito), una sorta di stato nello stato formalmente non legale dal 1971 , ma praticamente guidato da norme tutte sue sebbene non riconosciuto dalla comunità internazionale. La città libera di Christiania dispone di tutti i servizi necessari in una città, ma gestiti a modo loro e secondo regole interne alla città. Come è possibile che in una città così razionale e ordinata vi possa essere uno spazio dove tutto ciò viene sovvertito tanto che qui viene permesso persino lo spaccio a cielo aperto di droghe leggere in Pusher Street, altrimenti illegale in Danimarca? Queste sono le contraddizioni che mi affascinano dei paesi nordici: così ordinati e così creativi allo stesso tempo, tanto da concretizzare un’utopia guidata dal rispetto e dal libero arbitrio proprio nel cuore di una capitale come Copenhagen. Sebbene il suo futuro resti incerto e l’intenzione sia quella di rimuoverla questo spazio è a tutti gli effetti un eccezionale esperimento sociale, e oramai anche un’attrazione turistica.


A Norrebro vi è invece il parco urbano Superkiloen, una bomba di colore e segni grafici scoppiata sulla città. Camminandovi sopra non potrete comprenderne appieno l’originalità ma vale la pena informarsi se non addirittura visitare questo spazio che attraverso il design è stato trasformato in un luogo d’incontro (fisico e metaforico) di culture e aspettative dei residenti, uno spazio periferico rubato ai non-luoghi.

Also, visit Copenhagen for the best Art!
Poco lontano da Copenhagen, si trova invece il Louisiana Museum dove l’arte contemporanea prende le forme più strane per stupire gli spettatori. Un museo davvero da non perdere e per cui vale la pena prendere un treno e uscire dalla città! Altro motivo per cui abbandonare per qualche ora la città? La vicina città svedese Malmo, raggiungibile in una mezzora con il treno o con diversi servizi di bus.
And visit Copenhagen for the best food!
Dopo un’intera giornata passata a camminare per la città – e credo che visitarla a piedi o in bicicletta (magari utilizzando l’equivalente del bikeMi offerto dall’azienda dei trasporti pubblici di Copenhagen) sia il modo migliore per comprenderla e apprezzarla – si fa sentire quel certo languorino. Un tasto dolente, per quanto riguarda questa città, è senza dubbio il costo della vita e del cibo. Ma andarsene da Copenhagen senza aver provato il meglio della sua cucina davvero è un peccato. Come fare dunque? In generale ricordate che a pranzo anche i locali migliori offrono dei menu speciali a prezzo ridotto. Per questo, se ne avrete l’occasione vi consiglio di tenere d’occhio i menu pranzo di questi due locali in cui io non sono riuscita ad andare ma che credo giustificherebbero da soli il mio ritorno in città:
- Höst (Nørre Farimagsgade 41) si trova proprio a metà strada tra il centro storico e Frederiksberg. è uno dei ristoranti dell’affidabile gruppo Cofoco, vincitore di innumerevoli premi per il suo design minimale ma davvero accogliente. Qui si mangia cucina scandinava che si ispira alla tradizione, ma innova e stupisce. Chi c’è stato lo consiglia fermamente, se tornassi lo proverei certamente, e in fiducia mi sento di consigliarlo anche a voi.
- Gro Spiseri (Æbeløgade 4, sul tetto) in zona Osterbro. Cosa lo rende così speciale? Il locale si trova letteralmente avvolto da una serra e da un 0rto urbano sul tetto di un palazzo. Tutto ciò che si mangia al communal table di questo ristorante è di stagione, e cresciuto da produttori locali biologici se non biodinamici. Normalmente durante l’estate il ristorante offre il lunedì un menù vegetariano che è una vera e propria esperienza culinaria (lo abbiamo provato e possiamo garantire).
Probabilmente per riassumere l’insana passione dei danesi per i Polser (si tratta di hot dog, niente più e niente meno) non basterebbe un capitolo. Pare sia la cosa più tipica, a cui proprio non si può fare a meno insieme agli Smørrebrød. Non potete lasciare il regno di Danimarca senza provarne almeno uno!
Ad ogni modo, la triade fondamentale da ricordare per un viaggio gastronomico di successo a Copenhagen è la seguente:
- Torverhallerne (Frederiksborggade 21) è la formula che probabilmente ha ispirato il nascere di tanti mercati votati alla ristorazione anche a Milano. L’antesignano del Mercato Metropolitano sui Navigli e del Mercato del Suffragio, per capirci. Qui, a pochi passi dal centro storico e dalla stazione centrale, troverete in un solo spazio il meglio della ristorazione locale. Molti dei migliori ristoratori, infatti, hanno qui uno spazio d’eccezione per far gustare a locali e turisti una scelta dei loro prodotti migliori. Noi siamo state affascinate e sedotte senza speranza dagli Smørrebrød (i tipici panini aperti ricoperti da ogni ben di dio offerto dalla terra e dal mare). Non vi consiglio nessuno stand in particolare perché credo che questo sia il posto adatto per lasciarsi conquistare con gli occhi e con gli altri sensi da ciò che vedrete sui banchi. Sarebbe riduttivo consigliare uno o l’altro: fidatevi dell’istinto e sarete sicuramente soddisfatti!
La struttura è aperta tutti i giorni indicativamente dalle 10 alle 19 (con alcune variazioni nell’olrario durante il weekend). Copenhagen Street Food Market at Papiroen (Trangravsvej 14) è il paradiso degli amanti dello street food duro e puro, uno spazio stabile all’interno di un capannone dove 35 food cart offrono ogni ben di dio per gli amanti del genere. Si trova sul lato opposto del fiume rispetto al centro storico di Copenhagen e una passeggiata fino a qui da anche modo di vedere la città da un punto di vista diverso, proprio difronte alla Copenhagen Opera House. Aperto dal giovedì alla domenica, apre sempre alle 12 e chiude alle 21 il giovedì e la domenica, o alle 22 il sabato e il venerdì. Qui si esperimenta, qui nascono le nuove mode!Papiroen ha chiuso (al suo posto sorgeranno delle piscine coperte) e lo stesso concept si è spostato all’aperto nel nuovo street food village Reffen. Essendo all’aperto probabilmente durante l’inverno chiuderà, quindi vi consigliamo di leggere sul sito gli orari e le aperture.- Una zona in piena rinascita è il Meat Packing District. Proprio come l’ex-area degradata di New York si tratta di una zona alle spalle della stazione centrale di Copenhagen, una volta dedicata alla produzione e allo stoccaggio ma ora votata alla vita notturna, alla ristorazione e in piena fase di gentrificazione. I giovani si accalcano ai tavoli dei locali più in voga della zona (che spesso offrono pizze gourmet a prezzi per noi italiani piuttosto esorbitanti accompagnate da ottimi drink) o a ristoranti in attesa della prima stella Michelin. Sicuramente vale la pena di fare una passeggiata qui per vedere come rinasce un quartiere, e magari farsi tentare da uno di questi locali.
Infine, non potrei concludere la lista senza citare uno dei locali che mi ha fatto più penare durante la vacanza nel tentativo di prenotarvi un tavolo. Pare che sia molto apprezzato dai danesi che lo affollano:
Speisehut Rub&Stub (Rådhusstræde 13) presso il centro culturale Huset-KBH (in cui troverete anche un cinema, una birreria ludoteca e molto altro) nasce da un’intuizione geniale quanto fondamentale: un ristorante no-profit gestito dal consiglio dei rifugiati danese dove alla base del menu c’è la volontà di portare l’attenzione sullo spreco alimentare e sui tanti modi di evitarlo in maniera concreta. Ma come? Rub&Stub raccoglie da produttori, agricoltori, negozi e cooperative quei cibi che (ancora buoni, ma magari troppo brutti per essere venduti o troppo vicini alla data di scadenza) verrebbero certamente buttati e quindi sprecati. Con questi cibi, ancora perfettamente commestibili ma non adatti al mercato, il ristorante prepara piatti sostanziosi e deliziosi, spesso vegetariani e senza glutine cambiando il menu di giorno in giorno sulla base dei prodotti disponibili. Il surplus degli introiti viene donato ad associazioni caritatevoli. Quasi tutte le persone in sala e in cucina sono volontari, che motivati da un progetto così focalizzato e concreto hanno deciso di dedicare alcune delle loro ore a servire in tavola, a cucinare o ad accogliere i clienti. Per il cliente, uno degli aspetti più interessanti è che del piatto scelto è possibile effettuare un secondo giro se si è molto affamati, oppure, nel caso non si sia terminato il piatto scelto viene preparata la cosiddetta doggy bag, sempre nell’ottica di evitare ogni possibile spreco. E se lo volete sapere, qui si mangia molto bene a prezzi relativamente bassi per questa città! Fossi in voi, prenoterei prima di partire 😉
and why not visit Copenhagen for beers!
Anche Spisehut Rub&Stub ha chiuso!
Infine, da amante della birra artigianale e del design non posso non consigliare Mikkeller & Friends, e nello specifico il punto vendita in Stefansgade 35. Mikkeller & Friends è forse uno dei più diffusi e identitari marchi di birra artigianale che ben ha saputo grazie alle birre, ma anche ad un uso sapiente del design imporsi ed aprire punti vendita in tutto il mondo (dalla Spagna alla Danimarca, dagli Stati Uniti all’Asia). In Stefansgade troverete più di 30 birre, e un locale dal design atipico per una birreria: le pareti azzurro tiffany e l’uso di legni chiari e divisori mobili dona un’aria leggera al locale (ma non certamente alle ottime birre!). Io non me lo lascerei sfuggire…
Best tips to Visit Copenhagen!
Infine, il più grande consiglio che vi posso dare è il seguente. Il web è la più grande fonte di ispirazione per organizzare un viaggio in questa città. Fra i blog che vi consiglio per scegliere i locali da visitare ci sono i seguenti, che per me sono stati fondamentali:
- Scandinavian Standard
- Petit Passport
- La sezione dedicata alla città da Spotted by Locals
- Ultimo, ma non ultimo, il blog di Lidia Nonsolofood