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#theydidit: mollo tutto e me ne vado in Asia! La storia di Ale e Sara di FoodMadics

  • Alle
  • 9 Novembre 2017
  • 7 minute read
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[To read this post in English CLICK HERE]

Le vie del web sono infinite, e per qualche imperscrutabile motivo mi hanno portato a conoscere (per ora solo virtualmente) Sara e Alessandro aka. Foodmadics. Con un nome così non potevano non incuriosirmi a prima vista e così li ho contattati incuriosita da quello che avrebbero potuto raccontarmi ed è nata così l’idea di questa intervista; Ale e Sara hanno preso il coraggio a quattro mani, lasciato dei lavori sicuri e soddisfacenti e… sono partiti per un lungo viaggio (un po’ come abbiamo fatto anche noi) grazie al quale stanno letteralmente attraversando il mondo documentandolo e facendo sognare i follower dei loro canali, ma sopratutto rendendo ogni giorno realtà il loro sogno. Ma come hanno fatto?

Ale e Sara di Foodmadics a Bali

Ce lo raccontano risponendo alle prossime 10 domande:

Ragazzi, raccontatemi un po’ meglio chi siete e dove vi trovate ora.

Ciao, siamo Sara e Alessandro: siamo italiani, piu’ vicini ai 40 che ai 30 e abbiamo vissuto a Londra gli ultimi 5 anni della nostra vita. In questo momento della nostra vita siamo pero’ in… “big trip”! Abbiamo definito cosi’ il nostro anno sabbatico che abbiamo deciso di iniziare a luglio del 2017, giocando sulla definizione del viaggio in inglese e come suona invece in italiano. In questo momento, mentre rispondiamo alle tue domande, siamo in Indonesia alle isole Gili, al largo di Lombok e Bali. 

Ale e Sara di Foodmadics

Sembra un sogno! Ma di cosa vi occupavate prima di partire per questo “big trip”?

Per semplificare, possiamo dire di essere professionisti nel digitale: Sara ha sempre lavorato in agenzie di pubblicità, mentre Ale si è occupato di business development in innovazione digitale per diverse società di telecomunicazioni. L’ultimo progetto di Ale è stato portare una soluzione di pagamenti mobili in Europa mentre Sara era responsabile di un team che pianificava le comunicazioni di marketing per un’azienda americana.

Raccontatemi meglio del vostro progetto; dove siete già stati e come avete organizzato il vostro viaggio?

L’11 luglio del 2017, con tutti i nostri oggetti in un magazzino a Londra e 3 zaini (si, 3… uno solo per l’equipaggiamento fotografico), abbiamo lasciato Londra su un aereoplano diretto a San Pietroburgo, da dove abbiamo viaggiato in treno attraverso la Russia, visitando la Mongolia, la Cina e arrivando ad Hong Kong prevalentemente via terra.

Ale e Sara di Foodmadics sulla Grande Muraglia Cinese

Il viaggio ha richiesto una certa quantità di pianificazione e, a essere onesti,  Sara è la pianificatrice. Ale preferisce lasciarsi andare e trovare cose da fare ed esplorare una volta arrivati. 6 mesi prima della decisione Sara ha iniziato a leggere libri sulle nostre destinazioni pianificando le diverse tappe e i visti necessari.

Lo starter kit dei Foodmadics Ale e Sara

Nel frattempo, Ale stava lavorando nel creare il nostro blog foodmadics.com, imparare le basi della postproduzione in fotografia, come far volare un drone per creare foto e video attraenti e tutte le parti non strettamente necessarie per il viaggio.

Avete lasciato un lavoro sicuro e con esso la vostra confort zone. Qual è stato il momento in cui avete deciso di lanciarvi in questa impresa così coraggiosa?

Mentirei se dicessi che ci siamo svegliati una mattina e abbiamo preso la decisione. Ha richiesto del tempo. Avevamo tutto cio’ che potevamo desiderare: 2 buoni lavori, uno splendido appartamento affittato in zona 1 a Londra, potevamo uscire per ottimi cocktail e cene in una delle città più internazionali in Europa ma avevamo la sensazione di essere diventati un po’ “comodi” e avevamo bisogno di rimettere in discussione quello che stavamo facendo. 

Quello è stato il momento in cui ci siamo chiesti se fossimo felici o se avessimo bisogno di una nuova sfida, come lo era stato trasferirsi a Londra 5 anni prima. Parlarne per 6 mesi e iniziare a pianificare ci ha aiutato a renderlo gradualmente sempre più reale, fino a quando il desiderio di buttarsi in questa avventura è stato più grande della paura delle conseguenze. 

Ad Aprile Abbiamo deciso di buttarci e comunicarlo a amici e famiglia. Lì tutto è diventato reale.

 Foodmadics Ale e Sara

Credo sia una domanda che molti vi pongono: qual è il budget necessario per un viaggio a lungo termine come il vostro?

Questo viaggio è a tutti gli effetti un sabbatico e non stiamo lavorando su nulla che non sia far crescere il nostro blog, il nostro seguito sui social media (facebook.com/foodmadics; instagram.com/foodmadics) e noi come persone. 

Questa e’ la domanda piu’ difficile a cui dare una risposta. Dipende davvero da come si e’ abituati a viaggiare. Non siamo il tipo di viaggiatori che dormono in una tenda e risparmiano ogni singolo centesimo mangiando burro d’arachidi e pane per saltare pasti. 

Ci piace il buon cibo, come probabilmente potete notare dal nostro blog foodmadics.com, e stanze confortevoli (senza escludere gli ostelli!) quindi abbiamo dovuto riservare un budget adatto e che ci consentisse anche di avere 6 mesi per ricominciare le nostre vite a Londra o da qualche altra parte.

La mongolia vista dal drone di Ale e Sara del blog Foodmadics

Il viaggio durerà fino a che riusciremo a gestire questo budget in cui abbiamo incluso tutto: dalla assicurazione, ai visti, ai voli, stanze, trasporti, biglietti di ingresso ad attrazioni e cibo. Ogni giorno dall’inizio del viaggio stiamo tracciando ogni spesa. 

Per dare una risposta alla tua domanda, spendiamo tra i 40 e i 120 euro al giorno per entrambi con picchi occasionali per voli aerei e altre spese. Il budget cambia principalmente sulla base delle attività che decidiamo di fare nel corso del giorno e per i paesi che visitiamo (ad esempio la Russia e’ stata piu’ costosa della Cina – ma questo è parte della pianificazione!).

Non avere una casa, bollette e costi fissi ha aiutato ad abbattere tutti gli altri costi da sostenere mensilmente (ricordatevi che vivevamo a Londra, dove i costi mensili per una casa sono mediamente alti!).

Qual è stato per voi l’ostacolo maggiore da superare per realizzare il vostro sogno?

Lasciarsi andare all’incertezza della nostra scelta. Siamo entrambi molto responsabili e ci è stato insegnato ad essere così sin da quando siamo nati.

Il primo mese senza lavoro ci è sembrato di star facendo qualcosa di sbagliato ed eravamo entrambi un po’ ansiosi. Successivamente ci siamo resi conto che avevamo il lusso di poter usare il nostro tempo nel migliore dei modi e fare un’esperienza che è il sogno di molte persone. 

Siamo fortunati e sappiamo di esserlo, abbiamo un piano chiaro e non c’è ragione di preoccuparci prima che sia necessario. Di conseguenza, mettiamo nell’angolino l’ansia ogni volta in cui torna a bussare alla nostra porta.

Un consiglio pratico che daresti a chi desidera seguire i vostri passi?

Ale e Sara di Foodmadics a San Pietroburgo all'inizio del Big Trip

Risparmiate, risparmiate, risparmiate e pianificate con attenzione. Negli ultimi 5 anni abbiamo vissuto al di sotto delle nostre possibilità senza sapere perchè lo stessimo facendo. Poi, all’improvviso è stato chiaro: per avere questo anno indietro. 

Quando vi abituate a risparmiare (è quel cocktail in più proprio quello che volete?) successivamente iniziate a pianificare e fare calcoli, di quanto avete davvero bisogno e qual è l’avventura che desiderate? Una volta che avete fatto questo primo passo cambiate il vostro modo di pensare: se avete tempo, un viaggio di 8 ore sul bus e usare il trasporto pubblico è parte dell’avventura e non qualcosa da evitare con un volo costoso.

Naturalmente capiamo che ci sono persone che hanno diverse priorità e figli, quindi questo potrebbe non avere senso per tutti. Ad ogni modo la nostra raccomandazione è di non abbandonare il vostro sogno; ci sono storie di persone che hanno deciso di fare questa esperienza anche con figli. Dipende da quanto davvero lo desiderate e dalle vostre priorità.

Avete fatto ciò che molti sognano ma non hanno il coraggio di fare. Ora qual è il vostro prossimo traguardo?

Abbiamo 2 traguardi: da un lato vorremmo usare questo tempo per costruire il nostro progetto foodmadics.com e avere l’opportunità di farlo crescere anche in un secondo momento. Il sogno è di avere la possibilità di offrire servizi nella industry del travel e magari aprire le porte della vera Italia a viaggiatori stranieri, facendo comprendere la profondità e la diversità della nostra cultura, anche culinaria. 

Per cominciare a muoverci in questa direzione abbiamo deciso di supportare un giovane indonesiano con una piccola somma così che possa crescere il suo business di tour organizzati e potessimo fare una partnership con lui dal creare il suo sito a potergli mandare dei clienti nel futuro.

Il secondo traguardo è, al termine della nostra esperienza, ritrovare un lavoro che ci consenta di avere flessibilità e di passare più tempo con le persone che amiamo anche viaggiando. 

Quali sono i progetti / i creativi che vi hanno ispirato o dato la fiducia che ti ha permesso di lanciarvi in questo progetto?

Credo che sia più corretto parlare di ispirazione dalla cultura inglese. 

L’Inghilterra non è un paese perfetto come generalmente ci piace dipingerlo dall’Italia, comunque, in Inghilterra ci sono molte persone che prendono questa decisione ogni anno. E’ molto più normale rispetto all’Italia dove, se hai un lavoro, lo mantieni fino alla pensione. 

In Inghilterra un lavoro è ciò che ti consente di vivere la tua vita giorno per giorno più che un percorso per una pensione sicura. Molte persone – anche nel mondo professionale – ci hanno incoraggiato a prendere questa decisione; una di esse è stata il CEO di Sara che ha apertamente supportato il progetto di un sabbatico.  

Foodmadics a Shanghai

Tre luoghi/viaggi che dopo tanto viaggiare rimangono nella vostra Wishlist. Dove vorreste andare ora?

Ora che abbiamo pianificato le prossime tappe che ci porteranno in Iran, Turchia, Georgia e India, i 3 luoghi che sono ancora nella nostra lista dei desideri sono:

1. L’Alaska, lo stato americano che non ti aspetti insieme alle Hawaii (cosi’ diversi dal resto dell’America!)

2. Le Svalbard in inverno, per fare un’esperienza estrema al Nord

3. L’Africa, perche’ per qualche ragione ancora non la abbiamo visitata e dobbiamo assolutamente recuperare! 

Se questa intervista vi è piaciuta leggete anche le altre storie di successo di cui abbiamo scritto. Magari la prossima sarà la vostra!

Alle

Amante di qualsiasi cosa sia riconducibile ad una serie di pagine scritte e una copertina, hipster non per passione ma per dovere, ha una conoscenza dei posti milanesi pari a quella di Piero Angela per la divulgazione scientifica, guru della ricerca vitto e alloggio con laurea honoris causa in “Elementi di TripAdvisor e Booking”.

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4 commenti
  1. Anna ha detto:
    5 Dicembre 2017 alle 6:36 PM

    Davvero un’avventura stupenda, ricca di ispirazioni!!

    Rispondi
    1. Alle ha detto:
      11 Dicembre 2017 alle 5:41 PM

      Grazie Anna, si Ale e Sara ci hanno ispirati tantissimo con questa loro esperienza!

      Rispondi
  2. Silvia - Dritte on the road ha detto:
    16 Dicembre 2017 alle 1:51 PM

    Bellissima intervista!! Incoraggiante sotto ogni punto di vista!

    Rispondi
    1. Alle ha detto:
      4 Gennaio 2018 alle 10:52 AM

      🙂 grazie del tuo commento Silvia!

      Rispondi

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