[Day #50 to #52] Ha Giang/Yen Minh: King (and princess) of the north
Altre 10 ore di bus, e una giornata coccolati dai ragazzi della NGOC SON Homestay. Ok, siamo arrivati.
Una delle mete sognate fin dalla partenza, il remoto e leggendario estremo nord del vietnam, ai confini con la Cina. Le aspettative erano altissime e forse la realtà è andata anche oltre durante questa prima tranche del loop che stiamo compiendo in moto.
La giungla di montagna e il verde lussureggiante di Ha Giang, gli incredibili cocuzzoli tondeggianti di Quan Ba che emergono da un mare di campi dorati e la cittadina dai tetti rossi Tam Son che sembrano usciti da un film disney. I villaggi di palafitte annidati sotto montagne vertiginose e il fiume nero dai riflessi smeraldo attorno a Yen Minh. Le formazioni carsiche di Dong Van che sembrano appartenere ad un romanzo fantasy, un’irreale e fitta foresta di montagne a forma di cono intervallata da colate di terrazze di riso
Siamo andati oltre fino ad arrivare all’ ultimo avamposto del paese, la torre con bandiera vietnamita a Lung Cu che segnala in maniera orgogliosa il north pole (come viene chiamato) del suolo nazionale. La Cina si trova a soli 5km.
In questi primi due giorni di viaggio nell’estremo nord sono stati decine e decine i villaggi visti delle etnie più disparate, hmong, tay, dao, nung, lolo. Qui si coltiva ancora la terra a mano, con l’aratro trainato dai bufali e con la vanga, chi è fortunato raggiunge il campo o la terrazza da coltivare in motorino altrimenti si va a piedi con ceste pesantissime sulle spalle. In ogni caso i sorrisi non mancano mai come non manca mai il classico “hello” dei bimbi al nostro passaggio. Le donne sono coloratissime dalla testa ai piedi, gli uomini vestono di nero con una coppola stile francese sulla testa.
C’è un che di magico in questi posti, ma quanto durerà?