Mysore, nel cuore dell’India meridionale
[Day #96 & #97] Mysore, politica e nuovi amici
Tempo di elezioni in Karnataka: si vota il 12 maggio, come al solito si sfideranno il BJP e il Congress party (non vogliamo tediarvi con la politica, vi basti sapere che il primo è il partito nazionalista conservatore dell’attuale primo ministro Narendra Modi e il secondo è quello socialdemocratico di sonia gandhi). Noi siamo andati a testare le coalizioni a modo nostro a Mysore 😂
Mysore conta 800.000 abitanti ma sembra un paesello di provincia e le dinamiche sociali sono diverse da quelle metropolitane di Bangalore e Calcutta. In centro spicca il maestoso e davvero straordinario palazzo Amba Vilas, secondo solo al Taj Mahal in India per ricchezza e monumentalitá.
In citta è tutto un fermento di rickshaw e camionette che propagandano stile “votantonio” con megafoni, bandiere e fiori ovunque.
Finiamo prima in un quartiere dove si vota Congress: una selva di bambini e ragazzini ci circonda e ci chiede la qualunque sull’Italia. Poi compare il padre di uno di loro che si mette in posa per numerose foto con sciarpa e gadget del congress party.
Poco dopo finiamo nell’ufficio del partito BJP, praticamente uno sgabuzzino al piano terra di una palazzina. Qui facciamo la conoscenza di Kumar, Rolex, Uppi, Dhanoush e tutta la gang del quartierino. Sono simpaticissimi e ci portano in moto di notte sulla collina di Chamundi (tralasciamo i particolari sulle modalità per cui in Italia sarebbe stato come minimo sequestro del mezzo). Kumar è una sorta di padre putativo per questi ragazzi e tutti gli vogliono un gran bene. È una specie di parrocchia, si sentono tutti fratelli, una roba che potrebbe ricordare certi racconti di Pasolini di una Italia di tanto tempo fa.
Mysore doveva essere solo una meta di passaggio sulla via delle Hill Station, in realtà è diventata per noi il cuore di uno scambio che ci sta permettendo di capire sempre meglio questo paese. Mai dare nulla per scontato ❇️
C’è di sicuro che l’India è un paese tremendamente complicato: 11 alfabeti diversi (alfabeti non lingue!!!) e 23 lingue ufficiali, 6 religioni riconosciute che a loro volta si suddividono in miriadi di culti locali che vanno a mescolarsi con credenze popolari e animismo.
L’induismo, la religione principale, è sostanzialmente impossibile da approcciare per un neofita a meno di sprofondare in un abisso di dei, reincarnazioni e racconti mitologici.
Anche la politica segue questo corso delirante, spesso trainato da corruzione e barriere sociali. Basta andare fuori dalle grandi città e conoscere le persone, per capire che le caste sono ancora presenti in questo paese e insieme ai soldi fanno il bello e il cattivo tempo.
I giovani uomini del team BJP di un quartiere di Mysore, però sembrano diversi: nonostante il loro partito sia quello che in linea generale punta sugli interessi degli indú e quindi sul loro voto, questi ragazzi hanno costruito una grande famiglia multireligiosa, aldilà di qualsiasi pregiudizio sessuale, culturale o sociale. Ci hanno ripetuto più volte: per noi conta solo una cosa, il cuore. Siamo stati con loro quasi 3 giorni, parlando e scherzando su qualsiasi cosa, scambiandoci esperienze e punti di vista. Tutto questo in uno dei momenti clou per ogni comunità che si rispetti: le elezioni politiche che si svolgono ogni 5 anni, e alle quali loro lavoravano per il loro partito. Aldilà di chi vincerà, una cosa è certa: la generosità e l’entusiasmo di questi ragazzi è un tesoro inestimabile.
Senza dubbio questa è stata l’esperienza umana più importante di questo nostro viaggio ad oggi e per l’occasione Alle ha prodotto i suoi soliti ritratti… booom!