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nightlife nel quartiere di Malate a Manila
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Manila, la folle capitale delle Filippine

  • Urbo
  • 2 Giugno 2018
  • 5 minute read
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La follia regna sovrana a Manila

Manila, prime impressioni

• siamo arrivati il giorno della Super Blue Blood Moon (super luna+eclissi totale, questa combinazione non avveniva dal 1866), e tutti cercavano di farsi i selfie con la luna

• qui sono tutti pazzi per i Mall

• abbiamo scoperto che anche qui c’è la birra San Miguel e, vi diciamo di più, è nata proprio a Manila nel 1890 e è arrivata solo negli anni ’50 del 900 in Spagna

• i 7eleven sono sempre fondamentali in una città con 30 gradi e 80% di umidità. Non bevevo Pokari Sweat dai tempi del Giappone.

• Intramuros è quasi tutto ciò che rimane della bellissima e cosmopolita Manila coloniale spagnola pre-IIWW. E anche questo quartiere è stato quasi tutto ricostruito dopo la distruzione della città durante la battaglia di Manila (1946) che vide americani e Filippini contrapporsi ai giapponesi per liberare la città

Intramuros, il cuore storico di Manila
Intramuros, il cuore storico di Manila

• momenti di vita nella giungla urbana di Manila 1: i bimbetti che si fanno il bagno nudi nella fontana di Chinatown a Binondo in mezzo al traffico e al mercato.

• momenti di vita nella giungla urbana di Manila 2: il ragazzo che sale in cima ad un cocco a 30 metri di altezza per lanciare agli amici le noci di cocco lungo la strada costiera del centro di Manila a Malate.

• Visto che con il traffico di Manila ci si annoia parecchio perché non cantare? il tassista a metà viaggio ci passa un microfono gigante e avvia il Karaoke sull’ infotainment dell’auto. Ed è subito “Singing in the car” con Ludovica Comello.

• Nel quartiere di Quiapo sono tutti pazzi per il nazzareno nero. No, non si tratta di cristianesimo pan-africano ma di un statua di Gesù che porta una croce, diventata nera dopo essersi bruciata (ma non distrutta) lungo il trasporto in nave tra il Messico e le Filippine. Sembra che abbia poteri taumaturgici e i Filippini gli hanno dedicato una chiesa gigante, la Quiapo Church.

Tra i quartieri poveri di Manila nei pressi di Bindondo, il quartiere cinese
Tra i quartieri poveri di Manila nei pressi di Bindondo, il quartiere cinese

Il cimitero Nord e il Cimitero Cinese

Chi ci conosce sa che amiamo girare per cimiteri, ma questa volta c’era un ottimo motivo perché il North Cemetery di Manila è uno dei luoghi più allucinanti che abbiamo visto in vita nostra: poiché storicamente i mausolei delle ricche famiglie filippine erano veri e propri ambienti enormi anche su più piani (qui sono sepolti anche tutti i più grandi presidenti della storia delle filippine), i poveri filippini dei giorni nostri hanno pensato bene di cominciare ad abitarci, insediandosi nei mausolei e nelle cappelle e trasformandole in case. Da qui a fare business è un attimo quindi sono poi nati, dentro ai mausolei, anche bar, ristoranti,etc. Immaginate qualcosa di simile al cimitero monumentale di Milano in cui sopra la tomba del Manzoni giocano dei bimbi seminudi e accanto un mausoleo coperto è stato adibito a bilocale con tanto di piscinetta, televisione, tavoli e sedie e ovviamente zona pernotto. Lungo le vie invece panni stesi, galli nei cortiletti e ombrelloni da mare per ripararsi dal sole

giovani abitanti del cimitero nord di manila si aggirano tra le lapidi
giovani abitanti del cimitero nord di manila si aggirano tra le lapidi

Il cimitero accanto è quello cinese che, seppur un gradino più in basso in fatto di stravaganza, è ampiamente sopra la media. Qui i mausolei non sono abitati anche se potrebbero esserlo: infatti sono vere e proprie ville, tanto che sembra di stare in uno strano incrocio perverso tra Pripyat e Miami: dentro non è raro trovare ambienti soppalcati, tavoli e sedie di legno intarsiate, aria condizionata e altro ancora per allietare il soggiorno dei residenti dell’aldilà.

Miami Vice Aka. Chinese Cemetery a Manila
Miami Vice Aka. Chinese Cemetery a Manila

Manila, seconda impressione

• Le “jeepney” sono tra i mezzi più usati a Manila per spostarsi: sono vecchie camionette militari americane nella seconda guerra mondiale trasformate dai driver filippini in pittoreschi minivan dai colori sgargianti. Costano 8 pesos (circa 12 centesimi di euro) e permettono di attraversare la città salendo e scendendo al volo. Quando sono pieni, qualcuno si attacca direttamente sul posteriore della jeepney stile Fantozzi.

• Non solo storia e caos, Manila ha anche quartieri modernissimi come Makati dove nel giro di pochi minuti sembra di essere stati catapultati a Los Angels

La skyline di Makati, il quartiere finanziario di Manila
La skyline di Makati, il quartiere finanziario di Manila

• Nelle Filippine a quanto pare si usano solo forchetta e cucchiaio, il coltello non è pervenuto. Non immaginate quanto possa essere complicato pulire il pesce con un cucchiaio.

• A Manila nonostante ci sia un traffico folle, le auto vanno tutte… pianissimo. Sono tutti super rilassati, arrivano quando arrivano, “chissene” se ci mettono due ore ad attraversare la città.

• Il paradosso di uno dei paesi più ferventemente cristiani è quello che si vede la notte nel quartiere di Malate: ragazzine in bella mostra mezze nude aspettano davanti ai night di accogliere clienti.

•Una delle specialità che non abbiamo ancora avuto il coraggio di provare è il Balut: 🐣un uovo bollito con il guscio con dentro l’ embrione già formato. E sono pure cattolici questi… le sentinelle in piedi non approverebbero ma tutte le ragazze li adorano

un piatto nutriente mangiato a Malate
un piatto nutriente mangiato a Malate

Quezon City, la metropoli nella metropoli di Manila

Manila è un’area urbana che racchiude delle vere e proprie città, e una di queste è Quezon City. Alcuni dei suoi quartieri, a loro volta, hanno una spiccata anima indie come Cubao, e non solo.

Vista al tramonto di Quezon City a Manila
Vista al tramonto di Quezon City a Manila

Per onorare questo spirito alternativo abbiamo fatto un giro a CubaoX e il giorno seguente fatto visita a Coffee Craft Recolution . Ci siamo anche viziati pranzando in un ristorante molto speciale: “Van Gogh Is Bipolar” è una vera e propria esperienza che nasce dall’intuizione del suo ideatore che ha utilizzato il cibo e la sua ritualità per uscire da un momento buio della sua vita. Non è solo un ristorante, ma anche un santuario e un rifugio per chi ha bisogno di supporto psicologico e anche – talvolta – economico. L’ interno del ristorante è pieno di cose stravaganti basti pensare che la porta d’ingresso del locale è… un armadio!!! Nel caos di Manila, si trovano delle vere e proprie chicche!

Ristorante Van Gogh is Bipolar che si trova a Quezon City a Manila nelle filippine
Ristorante Van Gogh is Bipolar che si trova a Quezon City a Manila nelle filippine

Tuttavia, il ricordo più bello di Quezon City ce lo ha lasciato Erwin. Il ragazzo di etnia mangyan (una tribu indigena dell’isola di Mindoro) che ora lavora in una lavanderia 12 ore al giorno per mettere via soldi necessari per poter iscriversi all’università e realizzare il suo sogno di diventare ingegnere. A lui facciamo un grande in bocca al lupo!

Manila, ultime impressioni

Gli ultimi giorni a Manila ci hanno permesso di farci un’idea più chiara di questa città che racchiude in sé stessa tante differenze. Manila ha un po’ di tutto al suo interno, e a patto di non valicare troppo spesso i confini tra le diverse zone (le strade congestionate lo rendono piuttosto difficile) vi si può anche trovare il proprio posto al sole, ve lo assicuriamo. Ciò non toglie che la povertà in alcune zone sia evidente e dolorosa.

• Makati spicca per il suo Skyline stellare. Ve ne abbiamo già parlato: questo è il cuore pulsante della capitale finanziaria del paese. Attraversando questo quartiere sembra di stare a Los Angeles: rooftop bar, palme, grattacieli scintillanti, sopraelevate, coffee shop dal minimalismo scandinavo e pure un quartiere che si chiama Bel-Air.
A Poblacion le vie si chiamano Jupiter, Polaris, Mars, Mercury. Si, siamo proprio su un altro pianeta!

La skyline di Makati di notte vista da Malate a Manila
La skyline di Makati di notte vista da Malate a Manila

• Chiudiamo con un numero: 262. I Barangay (quartieri, che hanno una loro forma di amministrazione locale) di Manila sono migliaia. Alcuni sono famosi e hanno un nome mentre altri sono solo identificati da un numero. Il 262 per noi è stato speciale: girovagando per la vibrante Binondo (la Chinatown di Manila) siamo approdati ad una sorta di slum che è proprio il quartiere di cui vi parliamo; qui siamo stati accolti con un calore sorprendente da adulti impegnati a mangiare e chiacchierare in strada e da bimbi intenti a giocare e girare in bici. Urbo si è quasi commosso quando ha visto dei bimbi videogiocare a Nagano Winter Olympics ’98, uno dei suoi videogame preferiti da adolescente su una televisione cammuffata da sala giochi.

bimbi giocano al biliardo nel barangay 262 di Manila
bimbi giocano al biliardo nel barangay 262 di Manila

Per tornare alla mappa delle Filippine clicca qui

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Urbo

Vive da quando aveva 17 anni come un equilibrista instabile. E’ appassionato di diagrammi di Feynman. In viaggio è quello che sta dietro come un corvo, che prende appunti mentre la compagna si fa il mazzo per conoscere le persone e ottenere informazioni. Però detiene la sacra mappa e il suo generoso senso dell’orientamento gli permette di avere sempre tutto sotto controllo. Ma se comincia a vacillare lui… panico!

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