[Day8] Apo Island e le cockfight a Dumaguete
Content disclosure: animalisti, non proseguite perché è i prossimi contenuti potrebbero urtare la vostra sensibilità.
Qualcuno di voi già lo sa, la nostra tappa a Dumaguete è stata, per un motivo specifico, una delle più truci e antropologicamente interessanti fino ad ora. Vi spieghiamo il perchè:
Non vogliamo parlarvi di Dumaguete una vera città senza anima, un guazzabuglio totale di case la cui somma è nulla. Un porto di mare da cui i turisti partono per i diversi spot turistici. Da cosa il signor Greg Bloom di Lonely Planet abbia intuito che è “di gran lunga più modaiola e raffinata della media dei capoluoghi di provincia” non è dato sapersi.
Non vogliamo parlarvi di Apo Island dalla natura incredibilmente lussureggiante con tartarughe giganti e barriera corallina da urlo, perchè gli dedicheremo probabilmente un post sul blog.
Oggi vogliamo parlarvi del clamoroso derby di combattimento tra galli (56 combattimenti all’ultimo sangue tra galli) che abbiamo visto – quasi per caso – una sera a Dumaguete. La fortuna/sfortuna volle che fossimo presenti durante uno dei derby più importanti dell’anno, così abbiamo potuto assistere allo spettacolo vero: le persone che assistono alle gare e scommettono tra di loro sul vincitore. La fase di preriscaldamento è un bordello pazzesco in cui tutti urlano come degli ossessi. Subito non avevamo capito che gridando “Biya (destra)” o “Inilog (sinistra)” durante la fase di preriscaldamento dei galli le persone stavano scommettendo con i loro vicini e amici su quale dei contendenti avrebbe vinto la sfida. Una volta terminate le scommesse tutti tacciono, in religioso silenzio, finchè i galli combattono con un coltello attaccato alla zampa. Per questo i combattimenti finiscono tutti dopo qualche secondo con un gallo morto e l’altro… nzomma. Una volta finito il combattimento, si pulisce il ring e via per un nuovo giro di valzer.
Ora detta così sembra molto truce e non neghiamo che dopo il primo combattimento volessimo andare via disgustati. Poi però sono arrivati il signor Ranolfo e il signor Nestor e le cose sono cambiate radicalmente. Il signor Ranolfo, 65enne da un anno in pensione dopo una vita da impiegato del governo, si diverte ogni tanto spendendo soldi ai combattimenti di galli e in birre. E’ subito diventato amicone di Urbo dopo che quest’ultimo gli ha consigliato 6 galli su 6 vincenti di fila. In compenso Urbo si è visto offrire 6 birre e anche metà della vincita (quest’ultima Urbo però ha deciso di non accettarla).
Il signor Nestor, contadino e allevatore di galli da competizione con una intera famiglia compresa la fidanzata in USA (ma lui non ci va perché dice che fa troppo freddo), è diventato amico di Alle e gli ha praticamente raccontato tutti i segreti del combattimento tra galli, e anche un po’ di quelli più personali. Ha anche un parente a Verona e ha chiesto ad Alle di salutarlo quando tornerà a casa.
In realtà la serata alla cockpit arena di Dumaguete è stata ancor più assurda di così: tra preti scommettitori, scene alla fantozzi col duca conte e doping per galli ci è quasi dispiaciuto andarcene alla fine!