[Day 101 & 102] Tutte le sfumature del verde: Wayanad
In Kerala la zona collinare prende il nome di Wayanad. Qui tutto diventa improvvisamente piu tropicale: distese di palme avvolgono cocuzzoli rocciosi, sembra di stare alle Hawaii. Le moschee diventano piu piccine e compaiono dei colossi bianchi e lustri che si chiamano St. Joseph o St. Mary: sembrerebbe il trionfo del cristianesimo eppure bandiere sventolano ovunque inneggiando al CPIM (il partito comunista marxista indiano) e al DYFI (il movimento democratico giovanile), Marx e Che Guevara. Non avrei mai pensato di arrivare in Kerala e sentirmi dentro ad un “Peppone e Don Camillo” Mollywodiano. In Kerala i cristiani raggiungono il 20% della popolazione e vantano una tradizione millenaria che viene fatta risalire alle missioni dell’apostolo San Tommaso. Il governo invece è tuttora nelle mani dei comunisti che possono anche fregiarsi storicamente del merito di avere eletto democraticamente il primo candidato comunista al mondo e primo ministro nel 1956.
A est, vicino Sultan Bathery, dominano le incredibili Edakkal caves, grotte con incisioni rupestri vecchie di 8000 anni. Piu a ovest, le piantagioni di the inondano di un verde brillante tutta la zona intorno a Meppadi. Per noi entrambe queste visioni sono state una prima volta assoluta, quindi potete immaginare la nostra emozione.
Nelle aree non abitate, la natura si riprende il suo spazio e una vegetazione colossale, la casa di centinaia di specie protette, si erge magnifica. Siamo nel parco del Bandipur, dove uno scricchiolio alle tue spalle potrebbe (anzi, è) un’elefantessa con il suo cucciolo che pascolano tranquilli tra le fronde! 😍