Uno dei paesi più sottovalutati in termini di offerta turistica dell’UE è – a mio parere – la Bulgaria (Република България, Republika Bălgarija). La Bulgaria è entrata nell’unione europea nel 2007 e sebbene soffra ancora per la diffusa corruzione è un paese in crescita che vanta una ricchezza culturale invidiabile: dall’archeologia romana ai quartieri bohémien, passando per le vestigia sovietiche e l’influenza dell’Impero Ottomano, non le manca nulla.
In questo articolo vi suggeriremo una chiave di lettura per interpretare la capitale – Sofia – ma soprattutto speriamo di farvi scoprire cosa vedere a Sofia e cosa altro offre questo paese con una serie di consigli e stimoli raccolti durante il nostro viaggio fatto nel giugno 2017.
Sofia: la capitale creativa
Cosa vedere in Bulgaria? Innanzi tutto la capitale!
La Bulgaria si affaccia ad est sul Mar Nero ed è incastrata tra Romania, Grecia, Macedonia del Nord, la Serbia e infine con la Turchia. A separarla dalla Grecia e dalla Turchia ci sono sono i mistici monti Rodopi e invece a nord è il Danubio a fare da confine naturale con la Romania.
La capitale – Sofia – si trova molto decentrata rispetto all’asse del paese, quasi al confine con la Macedonia del Nord e la Serbia. Già sotto l’impero Ottomano era la capitale della strategica provincia chiamata Rumelia, e anche dopo l’indipendenza nazionale il primato della città fu confermato.
A Sofia non siamo stati molti giorni, e il nostro viaggio appartiene ad un passato remoto nel quale facevamo “weekend fuoriporta” e non ci sentiamo quindi di darvi consigli troppo specifici sulla città quando ci sono online guide puntuali e affidabili come quella di The Lost Avocado che ha scritto un apposito post ricco di consigli su cosa vedere a Sofia in un weekend.
E’ importante ricordare, quando si visita questo paese europeo, che la Bulgaria così come la Grecia furono sino alla fine dell’ottocento/primi del novecento parte dell’impero ottomano. Erano quindi caratterizzate dall’istituzione dei millet onnipresente società ottomana. La città porta i segni dell’impero multietnico di cui faceva parte.
Non ci sono solo innumerevoli chiese a Sofia, ma anche sinagoghe e moschee come la Moschea Banya Bashi. La componente turco/mussulmana del tessuto sociale Bulgaro passa spesso inosservata ma meriterebbe un approfondimento a se stante, anche perché ancora oggi rappresenta quasi il 9% per cento della popolazione.
La sinagoga di Sofia è stata costruita nel 1905 per far fronte all’incremento della comunità ebraica sefardita della città durante l’ottocento ed è una delle sinagoghe monumentali più grandi d’Europa. L’edificio mantiene la sua funzione ancora oggi sebbene buona parte delle comunità ebraiche bulgare abbiano abbandonato questa terra a favore di Israele/Palestina. Al suo interno oltre al luogo di culto è presente un museo dedicato alla storia della comunità ebraica Bulgara.
Per una lista completa dei luoghi d’interesse della città – dalla quale potrete partire per costruire un itinerario basato sui vostri interessi – vi rimandiamo al ricco articolo di Saraesploratrice.
Dove mangiare a Sofia?
In occasione della nostra visita a Sofia e dintorni ci eravamo messi nelle mani di Marie, francese residente a Sofia e ideatrice del blog Madame Bulgaria. Il suo blog è fantastico per approfondire non solo l’aspetto turistico ma anche quello più strettamente culturale ed economico della vita nel paese.
Gentilmente ci aveva concesso un’intervista in cui ci raccontava – dal suo punto di vista molto local – i suoi luoghi preferiti e dove amava passare il tempo davanti a un piatto o un bicchiere di vino. Leggete qui l’intervista a Marie!
Il nostro personalissimo consiglio – invece – è di regalarvi un pranzo o una cena a Made in Blue, un Cafè-ristorante bellissimo e a nostra memoria buonissimo, ricavato in una storica casa di legno, dove il filo conduttore è l’utilizzo del colore blu e di cimeli e oggetti di recupero.
Tutti i piatti sono preparati con materie prime di stagione, il più possibile a km0 e bio. Ci piace segnalare questo ristorante perché è a suo modo un simbolo della creatività e passione strabordante di tanti giovani cresciuti in epoca post-sovietica, che abbiamo notato ovunque siamo andati nel mondo – da Riga al Kazakhstan ma anche fra i nostri amici che provengono da paesi come l’Ucraina, la Bielorussia, la Lituania e chi più ne ha più ne metta.
Ma c’è molto di più oltre alla capitale in Bulgaria! Continua a leggere:
Rila Monastery: spiritualità e arte
Un sito UNESCO imperdibile poco distante dalla capitale è il monastero di Rila. Noi lo abbiamo raggiunto in auto dato che abbiamo poi continuato il nostro itinerario verso la valle delle Rose e Plovdiv. Potete leggere una breve analisi su questo monumento mozzafiato incastonato tra le montagne qui.
Per le info più pratiche su come arrivare e come visitare il monastero vi segnalo invece questo link. Scoprirete che è possibile dormire all’interno del monastero, cosa che avrei certamente tentato di fare se lo avessi saputo all’epoca!
Buzludzha: le vestigia del comunismo
Dalla fine della seconda guerra mondiale in poi la Bulgaria ha fatto parte del blocco sovietico, sebbene non sia mai entrata a far parte dell’URSS. Questa parentesi terminò con la caduta del muro di Berlino e le dimissioni del premier di lungo corso (ben 30 anni) Todor Živkov, una delle figure più influenti nella storia contemporanea del paese.
Tale parentesi è ben evidente anche nell’urbanistica delle città e talvolta nel paesaggio del paese. Si potrebbe organizzare un itinerario brutalista come quello di Viaggionelmondo tanti sono i luoghi di interesse anche artistico legati a questo periodo storico in Bulgaria. Vi consigliamo di leggere questo approfondito articolo di Archdaily e rifarvi gli occhi con le foto di Yomadic in questo articolo.
Probabilmente, il monumento Sovietico più arcinoto della Bulgaria è la Monument House of the Bulgarian Communist Party a Buzludzha.
La location in cui sorge non è casuale: di qui è letteralmente passata la Storia dell’indipendenza bulgara quando vi morì difendendo il picco Hadzhi Dimitâr – forse il più importante dei rivoluzionari bulgari che contribuirono alla liberazione del paese dal controllo ottomano.
Molti anni più tardi, la Buzludzha Memorial House fu completata e inaugurata nel 1981 per commemorare la fondazione del partito in Bulgaria e utilizzata per circa 10 anni fino alla caduta del blocco sovietico.
Commemora gli eventi del 1891, quando un gruppo di socialisti guidati da Dimităr Blagoev si riunì segretamente nell’area per formare un movimento socialista organizzato che portò alla fondazione del Partito socialdemocratico bulgaro.
Wikipedia
Ovviamente la conservazione di monumenti di questo genere hanno sempre un risvolto di carattere politico, sul quale vi invitiamo a riflettere leggendo questo articolo de il Post sugli atti di (talvolta) creativo vandalismo che statue e monumenti sovietici subiscono. Anche Buzludzha ha subito ingenti danni a causa degli atti di vandalismo (o la semplice ricerca di souvenir sovietici?) delle persone che sono passate nella struttura abbandonata. Dopo la creazione di una fondazione che si è occupata di comunicare l’importanza storico-artistica del monumento nel 2015, l’inserimento del monumento nella lista dei monumenti in pericolo di Europa Nostra nel 2018 e la donazione da parte della Getty Foundation di Los Angeles di $185,000 sembra che si stiano muovendo i primi passi per la conservazione. Il primo step, è stato l’assegnazione di una guardia che eviti le incursioni dei curiosi e appassionati.
Kazanlak e la valle delle Rose: il profumo della storia è qui
Non tutti lo sanno, ma buona parte dell’essenza di rose usata in cosmetica nel mondo – ben il 70% – proviene da questa valle in Bulgaria, nei pressi della cittadina di Kazanlak. Furono gli ottomani a intuire che questa zona fosse estremamente adatta alla coltivazione della Rosa Damascena, che con il suo inebriante profumo rappresentava già allora un prodotto di lusso.
Un lascito di grande importanza economica per la zona, che festeggia ogni anno con il Festival delle Rose questa preziosa e scenografica materia prima.
Durante il nostro viaggio nel 2017 avevamo avuto la grande fortuna di visitare la valle delle rose a Maggio/Giugno proprio durante la fioritura e in coincidenza con il festival. Gli scatti che abbiamo fatto restituiscono l’entusiasmo della festa e allo stesso tempo la pragmatica prosaicità che caratterizza la raccolta.
Kazanlak merita una visita in ogni periodo dell’anno perché oltre ad essere il centro nevralgico per la produzione dell’essenza di rose nel mondo ospita anche uno dei siti archeologici più interessanti della Bulgaria: la Tomba trace di Kazanlăk.
I Traci erano un popolo indoeuropeo, probabilmente arrivato nell’area dell’attuale Bulgaria nel secondo millennio avanti cristo. Avrebbe potuto costruire un impero – secondo Erodoto erano la seconda popolazione più popolosa dopo gli indiani nel mondo a lui conosciuto – se solo fossero stati in grado di unirsi per confrontarsi con i nemici esterni. Sono già citati nel 762 a.C. nell’Iliade come alleati dei Troiani.
La tomba di Kazanlak è il più pregevole e meglio conservato sito trace di epoca ellenistica del paese. Questa tomba risale al 4 a.C e sorge vicino a dove si trovava Seutopolis, la capitale del re trace Seutes III (contemporaneo e avversario di Alessandro Magno). Sfortunatamente il sito archeologico di Seutopolis non è più visitabile dato che si trova al di sotto del livello dell’acqua nella riserva idrica di Koprinka. Fu proprio durante la costruzione della diga che il sito fu scoperto nel 1948 per poi essere immediatamente sommerso. Nell’ultimo decennio sono state molte le voci che un progetto per il recupero del sito fosse in atto, ma ad oggi tali rimangono.
Nei pressi di Kazanlak si trova anche la tomba di Seutes III, scoperta nel 2004.
La Tracia a partire circa dal 40 d.C. divenne una provincia dell’Impero romano che oggi corrisponde all’incrocio tra Bulgaria, Grecia e Turchia.
Il vino in Bulgaria: una grande sorpresa!
Durante i pochi giorni passati in Bulgaria abbiamo avuto la fortuna di imbatterci nel Rosè Wine Expo che ogni anno viene organizzato in concomitanza con il Festival delle Rose. Ebbene si, così come la Georgia anche la Bulgaria ha una forte cultura vitivinicola e posso assicurarvi che rimarrete stupiti dalla varietà e qualità delle aziende che producono vino in Bulgaria. Poter assaggiare in maniera ravvicinata un’infinità di vini durante questo evento è stata davvero un’esperienza formativa. Ad ogni modo, durante tutto l’anno, sono molte le cantine aperte ai visitatori ed è possibile organizzare un wine tour raccogliendo un po’ di informazioni su internet o affidandosi a siti specializzati.
Plovdiv: da Roma a Kabana il passo è breve
Plovdiv è la seconda città del paese, e storicamente è una delle città più importanti.
Traiano la restaurò e Marco Aurelio la fece capitale della Tracia romana; cinse di mura i tre colli centrali e da questi denominò la città Trimontium. Essa divenne ben presto splendida e importante, al punto da battere moneta. Fu il crocevia di importanti strade imperiali provenienti dal nord e dall’ovest dei Balcani. Qui le strade si unificavano e conducevano direttamente a Bisanzio, tra cui la fondamentale Via Militaris.
Wikipedia
Una delle strutture più interessanti da visitare in città è appunto il Teatro Romano eretto da Traiano lungo la costa della collina, con la sua vista sul paesaggio circostante.
A proposito di antichi romani, sapevate che Spartaco era Bulgaro?
Sotto il controllo ottomano Plovdiv divenne un importante centro di scambio commerciale e fiorì dal punto di vista artistico nel rinascimento bulgaro (o Bulgarian Revival), del quale si possono vedere molti esempi nel centro storico di Plovdiv ma anche in altre città come a Veliko Tarnovo.
Ciò che ci ha colpito di più, al di là dell’indubbio valore storico artistico della città e del suo tessuto urbano, è stata la vitalità della città che non aveva nulla da invidiare – probabilmente anche vista la stagione estiva alle porte – a centri europei più blasonati. In particolare ci colpì il quartiere Kapana (letteralmente “la trappola”) dove la creatività e la socialità giovanile sembravano farla da padrone. Vi rimando nuovamente ad un contenuto di Madame Bulgaria e mi rimetto a voi – se ci siete stati recentemente – per sapere se il quartiere ha mantenuto la vitalità autentica che vi avevmo trovato allora!
Cosa leggere prima di un viaggio in Bulgaria?
Ve lo raccontiamo qui:
Per concludere, vi segnalo anche un articolo apparso come contributo sul blog più amato dell’est 😉
Si sto parlando di Painderoute! L’articolo racconta un potenziale itinerario di 15 giorni che attraverso tutto il paese dal mare (Varna) ai monti.
Se tornassimo in Bulgaria prossimamente ci piacerebbe inserire nel nostro itinerario lento diverse tappe che non conoscevamo all’epoca:
- Il treno a scartamento ridotto della linea Septemvri-Dobrinishte, l’ultimo in Bulgaria, che attraversa i monti Rodopi
- I monti Rodopi stessi – con le sue comunità Pomak e il misticismo sotteso – sono un chiodo fisso dopo aver letto Confine di Kapka Kassabova
- La costa del Mar Nero, perché le città di mare – come Varna o Burgas – hanno sempre una storia e un’anima tutta loro
Buona lettura e buon viaggio!
2 commenti
Grazie ragazzi! Ho visto adesso la vostra menzione in questo post, molto gentili!
Non potevamo non citare il tuo articolo davvero completo! Hai fatto un ottimo lavoro Sara 🙂