[Aggiornamento Febbraio 2021] A partire dal Marzo 2020 la procedura per l’ottenimento dell’e-visa è stata sospesa. Inoltre, al momento le autorità militari – dopo il colpo di stato di febbraio – hanno dichiarato lo stato di emergenza.
1. Serve un visto per visitare il Myanmar?
Visitare il Myanmar, dal punto di vista burocratico, non è affatto difficile. Dal primo ottobre 2019 per i possessori di passaporto italiano che arrivano attraverso uno dei 3 aeroporti internazionali basta un visto all’ingresso che permette di permanere nel paese per 30 giorni. Per coloro che dovessero arrivare via terra (es: dalla Thailandia) è necessario richiedere il visto e pagare per la procedura direttamente online, e dopo pochi giorni ricevere una risposta in merito alla richiesta di visto. Il massimo della permanenza possibile con l’e-visa è di 28 giorni.
Della procedura online per la richiesta del visto ve ne abbiamo parlato più approfonditamente in questo post.
Come vi racconteremo poi, la religione è un fattore davvero importante in questo paese e molti stranieri si recano qui per motivi spirituali. Esiste quindi uno specifico visto, il “Religious visa”, ad uso e consumo di coloro che desiderino permanere in Myanmar per più di un mese (fino a 70 giorni) per effettuare corsi di meditazione, usualmente Vipassana. Normalmente, i corsi di meditazione Vipassana durano solo 10 giorni quindi un normale Tourist Visa dovrebbe bastare a questo scopo.
2. Confini terrestri aperti:
3. Meteo in Birmania: quando andare?
A partire da Maggio, quando i monsoni arrivano in tutta la loro forza sulla costa e nella zona del delta del Ayeyarwady, le piogge sono quasi incessanti; il periodo monsonico dura fino a fine agosto. Visitare il paese durante questi mesi è fortemente sconsigliato: non solo alcune strutture (in modo particolare quelle attive sulla costa) chiudono completamente, ma il pericolo di disastri naturali è sempre dietro l’angolo, accentuato negli ultimi anni dal surriscaldamento globale.
Abbiamo avuto la prova di quanto si stiano aggravando gli effetti di questi fenomeni climatici tipici della zona in questi paesi qualche mese dopo aver lasciato il Myanmar. Un amico del posto ci ha contattati per raccontarci ciò che stava accadendo nella sua città e lasciandoci storditi e rattristati: le piogge – mai così forti da 40 anni – avevano allagato in maniera preoccupante la città e provocato una frana che aveva distrutto una parte del bellissimo tempio decantato da Kipling nella sua poesia “Mandalay”, lo stesso tempio in cui ci eravamo conosciuti una sera di pochi mesi prima era quasi completamente distrutto.

4. L’abbigliamento
Tradizioni locali birmane in fatto di monda:
Appena arrivati all’aeroporto in Myanmar noterete che molti uomini in portano una gonna lunga fino ai piedi. Questo abito si chiama longyi ed è davvero diffusissimo nel paese dove viene indossato quotidianamente in maniera formale, magari abbinato ad una camicia, oppure anche in maniera molto casual.

Cosa indossare durante un viaggio in Myanmar?
Il Myanmar è un paese molto caldo quindi il nostro consiglio è quello di portare con voi vestiti che vi permettano di

Non dimenticate però che per visitare i templi è richiesto un outfit consono, quindi cercate di portare abiti non troppo succinti nel rispetto della cultura locale. Ginocchia e spalle devono essere sempre ben coperte per entrare nei templi. Una sciarpa leggera ma ampia è un ottimo alleato in queste occasioni in quanto può essere estratta dalla borsetta all’ultimo minuto e indossata come scialle o come gonna all’occorrenza!
Inoltre, quando si entra nei luoghi di culto è sempre necessario togliere le scarpe e le calze quindi indossare infradito, ciabatte o sandali – anziché delle scarpe – è più pratico.
Design inconsapevole
5. Mezzi di trasporto in Myanmar
Sono quattro i mezzi di trasporto principali per il viaggiatore indipendente: bus, van condivisi, treni e barche.
Yangon: stazioni dei bus da incubo
Noi ci siamo mossi principalmente in bus in quanto è decisamente il modo più economico di andare da un punto A a un punto B, ed è spesso il più pratico. Se deciderete di arrivare o partire con un bus dalla capitale Yangon vi consigliamo di non tentare di comprare i biglietti direttamente all’autostazione perché questa si trova in un’area lontana dal centro e molto trafficata e la stazione stessa è un labirinto vero e proprio per uno straniero. A meno che non siate dei masochisti (come noi) vi consigliamo di comprare i biglietti direttamente in hotel/ostello perché risparmierete tempo e probabilmente anche denaro. Partite sempre con un paio d’ore di anticipo dal centro della capitale per raggiungere la stazione; il traffico è davvero imprevedibile e potrebbe richiedere tempo anche la sola ricerca del punto della stazione dal quale parte il vostro bus.
Mandalay: di treni e colonialismo
Ricordatevi che quando sarete a Mandalay la stazione del treno è proprio al centro della città – quindi comodissima! – e i treni che partono da qui vanno sia a Nord (a Hsipaw, attraversando il viadotto “della morte” Gokteik) che a sud (a Bagan, Yangon e Naypyidaw). Vi lasciamo questo link per scoprire se questo mezzo di trasporto può fare per voi in Myanmar!
Dove mancano treni e bus…
Dove mancano treni e bus, magari in a ridosso di qualche festività, troverete taxi condivisi con i locali. Per esempio, a noi è successo a Hsipaw a ridosso del Thingyan. Sono più costosi, non particolarmente comodi, ma possono rivelarsi molto veloci. In generale, aspettatevi di trovarli quasi sempre in connessione di punti non legati da mezzi pubblici di massa.
Finché la barca va…
Sono di carattere più prettamente turistico e lussuoso, ma una cosa molto in voga tra i turisti in Myanmar è ripercorrere i tratti di alcuni fiumi con delle crociere che permettono di muoversi sull’acqua tra Bagan e Mandalay. La versione avventurosa della crociera la si può fare sul lago Inle dove vi sono barche pubbliche scoperte che trasportano in viaggi scomodissimi e infiniti i locali dal sud al nord (dal lago Inle al lago Samkar) – e viceversa – una volta al giorno. Oltre che scomode, sono anche all’alba XD. Altrimenti potete optare semplicemente per la piacevolissima giornata a bordo di una delle canoe dei pescatori locali che vi portano a vedere gli highlights del lago Inle.
Aerei…
Infine, citiamo la scelta più gettonata dai più. Non avendo il Myanmar una ricca rete viaria, è spesso più veloce e saggio spostarsi in aereo, ed è quello che fanno in molti tra le due città principali: Yangon e Mandalay.
6. Focus mezzi di trasporto: Motociclette in Myanmar
A Yangoon (fu Rangoon) le motociclette sono bandite
A Bagan ci si può muovere solo con e-bike e biciclette
Altre città: no problem, baby!
7. Cosa vedere in Myanmar?
Potete scoprire il nostro itinerario e tutto ciò che abbiamo visto a questo link.
Cosa valutare di NON vedere invece? Circa 20 anni fa i vertici del potere birmano decisero che la capitale andava spostata… immediatamente.
Si ma dove? In una città di nuova costruzione al centro del paese che si sarebbe chiamata Naypyidaw. Questa capitale è un’assoluta chicca per gli amanti dell’assurdo in quanto conta fra i sui pregi irresisitibili: sei volte l’estensione di New York, ingombranti edifici pubblici di rappresentanza circondati da fossati, malattie tropicali endemiche, strade a dieci corsie ideate allo scopo di essere utilizzate anche come piste di decollo e atterraggio per gli aerei ma in una zona del paese difficilmente raggiungibile e una popolazione che non riesce a crescere nonostante gli incentivi offerti. Cosa c’è da vedere qui? Niente, ma a volte il niente può essere alquanto illuminante.
Noi non siamo stati, ma dobbiamo ammettere che con 4/5 giorni in più a disposizione ci saremo volentieri avventurati fino a qui a scoprire che forma ha la distopia e per capire se è vero che è così poco popolata.
8. Cosa mangiare in Myanmar?

Se il cibo ha bisogno di un post a parte, c’è una curiosità che non possiamo non farvi notare prima che voi partiate! Sapevate che al ristorante per attirare l’attenzione del cameriere è necessario… schioccargli dei bacetti in aria. Si… avete sentito bene. BACETTI!!!
9. Religione
Festività importanti: Thingyan uber alles
Di questa pazza festività ne abbiamo diffusamente parlato in questo post che vi invitiamo a leggere.
Qui abbiamo scattato alcune delle foto più belle del nostro viaggio!
10. Quanto costa un viaggio in Myanmar?
11. La Storia del Myanmar
Il Myanmar non è mai stato un paese unitario prima della colonizzazione inglese. Era piuttosto un puzzle di staterelli indipendenti , così come lo era la vicina india. Una volta che i colonizzatori se ne sono andati chi ha preso il potere ha fatto di tutto per mantenere questa unità coatta e questo è forse il dato più importante da ricordare quando si cerca interpretare l’origine dei conflitti civili che ancora oggi percorrono il paese da nord a sud. Il paese si sta aprendo man mano al turismo che è un driver fondamentale dell’economia locale, ma alcune aree del Myanmar sono tuttora off-limits per i turisti proprio a causa di questi conflitti.
Camminare sul suolo Birmano e godere in maniera consapevole della sua bellezza, presuppone una minima conoscenza della storia di questo paese: cosa c’era prima dei colonizzatori inglesi? Cosa ha cambiato la presenza inglese qui? Cosa ha portato al potere la giunta militare fra le più longeve del mondo? Chi è Aung San Suu Kyi? Cosa è la questione Rohingya?
Non è possibile riassumere qui la storia complessa di questo paese, ma possiamo consigliarvi 5 libri da leggere sul Myanmar che vi aiuteranno a capire al meglio questo paese e saranno ottimi compagni di viaggio!